L’ex attaccante del Cagliari, che segue sempre con attaccamento le sorti del club rossoblù, ha detto la sua sul momento complicato del club
Gigi Piras, storico bomber rossoblù, è stato intercettato da La Nuova Sardegna per parlare del momento complicato che sta attanagliando il Cagliari di Walter Mazzarri.
TRIDENTE NECESSARIO. “Per me devono giocare tutti e tre insieme con Pavoletti prima punta, Joao che aspetta l’appoggio e Keita che attacca lo spazio. Perso per perso, proviamo a sfruttare meglio il nostro attacco“.
LA FIDUCIA. “La fiducia è tutto per un giocatore, ricordo che quando tornai al Cagliari dopo la cessione al Genoa (poi annullata), Venturi, il capitano, mi diede subito la fascia. E mi fecero battere, appena arrivato, immediatamente i rigori. Giagnoni aveva grande fiducia in me“.
ATTACCARE! “Bisogna attaccare maggiormente, anche dalle fasce con Nandez e Lykogiannis. A Mazzarri dico di giocarsela sempre. Tanto un gol, rimanendo dietro si prende sempre. E allora tanto vale attaccare. Lo so è difficile: giocare con l’obbligo di recuperare e vincere per forza fa male. Non sei sereno. Noi un anno partimmo da meno cinque. E l’obbligo di rincorrere ci fece retrocedere. Mentre in Coppa Italia, con la mente sgombra, arrivammo in semifinale“.
RITIRO UTILE. “Può essere utile per stare insieme, conoscersi meglio. Ai nostri tempi si stava molto insieme, anche fuori dal campo con le famiglie. Fa nascere amicizie che poi diventano importanti anche in campo. Poi incontriamo uno squadrone, giusto stare concentrati“.
MERCATO. “Prima bisogna ricompattarsi, questo è fondamentale. Poi il tecnico e il direttore sportivo sanno il fatto loro e indicheranno che cosa può servire. Potrebbero essere utili rinforzi a centrocampo e un difensore. Ma il Cagliari ora deve provare a risollevarsi da solo“.