Sono passati oltre quattordici anni ma Davide Marchini ha ancora impressa nella mente quella partita straordinaria
Probabilmente sarà per sempre ricordato dai tifosi rossoblù per quella prestazione maiuscola. Ci riferiamo a Davide Marchini che, il 20 maggio 2007, fu il man of the match della sfida vinta 3-2 dal Cagliari di Marco Giampaolo contro la Roma di Luciano Spalletti. Una doppietta, grazie ai gol segnati al 39’ e al 68’, che gli fece toccare il cielo con un dito. A distanza di quasi quindici anni, Marchini, tra gli altri temi trattati, ci racconta le sensazioni vissute in quella giornata che permise al Cagliari di salvarsi e restare in Serie A.
Un anno e mezzo speso in terra sarda. Come ti sei trovato nell’isola?
“Esperienza bellissima, mi sono trovato benissimo con compagni e tifosi. Tutt’ora sento ancora molti sardi. Abitavo in zona Poetto. La gente ti accoglie come se sei uno di famiglia. Un posto che mi è rimasto nel cuore? Preferisco non rispondere perché citarne uno ne escluderebbe tanti altri”.
Cagliari-Roma 3-2. Sei entrato nella storia del club rossoblù. Ne sei consapevole?
“A pensarci ancora mi vengono i brividi. Mi ricordo molto bene l’uscita dallo stadio quando i tifosi mi travolsero con il loro affetto”.
A Cagliari hai avuto due allenatori diversi: Colomba e Giampaolo. In cosa differiscono?
“Mi sono trovato benissimo con entrambi. Mister Colomba è molto più pacato mentre Giampaolo è molto pignolo ma credo che per un giovane avere un tecnico come lui possa solo permettergli di migliorare”.
Davide Marchini oggi
“Attualmente sto facendo l’allenatore tra Eccellenza e Serie D. Con il Progresso Calcio ho anche vinto un campionato di Eccellenza emiliana. Assicuro che ho provato un’emozione molto simile a quella per la doppietta segnata contro la Roma. In futuro mi piacerebbe molto entrare in qualche staff per dare una mano ad un allenatore. Mi ritengo un malato di calcio”.