Il presidente rossoblù, nonostante l’insperata salvezza dello scorso campionato, non è mai stato convinto dalla conferma del tecnico toscano. Che alla prima occasione ha pagato con l’esonero
Un amore mai sbocciato. Quella tra il presidente del Cagliari Tommaso Giulini e il tecnico Leonardo Semplici è la fine di una storia mai realmente nata. Un rapporto certamente corretto, incorniciato da tanta gratitudine per la salvezza raggiunta praticamente in extremis, ma che da diversi punti di vista non è mai decollato.
Già al termine dello scorso campionato, Semplici fu messo sulla graticola: molti i dubbi avanzati dal presidente sulla sua permanenza in Sardegna, nonostante il grande risultato acquisito sul campo. Giulini aveva voglia di svoltare, ancora una volta. Il primo pensiero fu diretto a Ivan Juric, ma l’inserimento del Torino e le cifre troppo alte dell’operazione fecero abortire il tentativo. Il tecnico toscano fu così confermato, ma è stata quasi una conferma suggerita dalla mancanza di alternative vere. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un mercato incomprensibile (pur con tutte le difficoltà del caso), richieste del tecnico mai completamente esaudite, buchi nell’organico. Gli ingredienti per un’altra stagione all’insegna del rischio c’erano tutti.
LA SITUAZIONE. Le prime tre giornate di questo scorcio di torneo hanno confermato tutte le criticità annunciate. Così, alla prima occasione, il massimo dirigente rossoblù ha pensato di non perdere altro tempo e di sollevare dall’incarico tecnico e staff.
IL CONTRASTO. Qualcuno ha messo in parallelo gli ultimi due esoneri: quello di Eusebio Di Francesco in grave ritardo, (ironia della sorte, esonerato anche lui proprio oggi dall’Hellas Verona) e quello di Semplici, arrivato invece prematuramente. Ma mentre nel primo caso Giulini credeva molto in un progetto a lunga scadenza, nel caso di Semplici le cose stavano agli antipodi. Un allenatore, insomma, che non ha mai convinto pienamente la società.
IL FUTURO IMMEDIATO. Ora la scelta del nuovo tecnico. Walter Mazzarri (ingaggio considerevole) sembra in pole per la successione, con Diego Lopez e Beppe Iachini (ingaggi più abbordabili) sullo sfondo. Sembra ancora una volta snobbata la candidatura di Claudio Ranieri, forse l’unico in questo momento che potrebbe davvero rianimare una piazza piuttosto sconfortata e che garantirebbe molto in termini di entusiasmo e di attaccamento alla maglia. Entro la giornata sono attese ulteriori novità.