La gestione delle trattive in questa sessione estiva continua a essere sostanzialmente bloccata dall’affare Nandez. Ma sarebbe un delitto dover rinunciare a chi il Cagliari lo ama davvero
L’addio all’Inter pareva aver virtualmente spianato, in modo definitivo, la strada che porta al ritorno in Sardegna. Virtualmente, appunto. Perché il futuro di Radja Nainggolan ancora non è definito. Permane la distanza tra offerta e richiesta: l’offerta del Cagliari si ferma a 1,2 milioni di euro per un anno, mentre la richiesta è di circa 2 milioni con contratto biennale e opzione per un terzo.
La premessa da fare è d’obbligo: il Covid ha cambiato le carte in tavola, e giustamente certe cifre e certe operazioni di mercato potrebbero alla lunga essere insostenibili per una società come quella rossoblù. Ma sul Ninja vale anche un discorso a parte: l’amore che ha per la maglia del Cagliari è di quelli che contano. E contano tanto. Non si può pensare di rinunciare a un giocatore di tale importanza, in campo e nello spogliatoio, senza compiere tutti gli sforzi necessari. Quando si sentono giocatori che puntano i piedi per cambiare aria il prima possibile, a prescindere dalle condizioni, vengono subito alla mente i confronti con chi, come Nainggolan, non desidererebbe altro che tornare in quella terra che lo ha praticamente adottato. Ecco, tutto questo deve avere la sua importanza. E sulla bilancia delle valutazioni, dovrà avere un peso determinante.