Un’esperienza che si rinnova, di anno in anno. Più forte della pandemia, delle circostanze “istituzionali”, di difficoltà a tratti insormontabili. Eppure, Aritzo è riuscita ad ospitare il Cagliari Calcio anche nel 2021: storia di una passione viscerale e dell’incrollabile senso civico dei protagonisti
TRAPPOLE. Quando la piccola cittadina barbaricina di Aritzo ha dovuto fronteggiare negli ultimi mesi alcune trappole tese dal Covid-19, sembrava impossibile poter rinnovare anche per il 2021 la presenza del Cagliari Calcio. Una tradizione ormai consolidata, intrisa di amicizia e desiderio di dare visibilità al territorio. Più forte della pandemia e di un nuovo mandato elettorale sfumato per una manciata di preferenze, che ha portato il paese al commissariamento. L’ex primo cittadino Gualtiero Mameli, l’assessore Giuseppe Pili e suo padre Giancarlo – noto Lallo – non si sono arresi: il loro senso civico e ardore rossoblù hanno prevalso.
TERRITORIO. Come sono riusciti alcuni ex membri dell’amministrazione comunale nell’impresa? Semplice: in via non più istituzionalizzata, ma desiderando proseguire comunque la partnership con il Cagliari, ha fatto da pilastro l’Associazione Sportiva Dilettantistica Aritzo. Grazie all’incrollabile impegno di Giuseppe Pili (presidente dell’Associazione), alle doti diplomatiche del padre Lallo, alla trama organizzativa tessuta con pazienza da Mameli, al sostegno di Mario Meloni, è stato portato a casa un piccolo miracolo. “Pur non essendo dentro l’amministrazione comunale, abbiamo desiderato tenere viva l’idea di promozione turistica per Aritzo, accostata a una delle principali realtà dello sport sardo che ci vede suoi ferventi sostenitori. Ci crediamo fortemente e desideriamo migliorare anno dopo anno, se ce ne verrà data la possibilità“, ha affermato Giuseppe Pili a calciocasteddu.it. Una piccola grande storia, da cui trasuda l’elemento motore di tutto: “passione”.