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Spagna, Luis Enrique. “L’Italia? Gioca bene. Arrivati a questo punto conta solo vincere e andare in finale”

Il CT degli iberici ha tenuto, così come Pedri, la conferenza stampa del match di semifinale che si giocherà domani alle 21

Parole di stima vera e non di circostanza. Persona seria, che conosce il calcio in ogni sua sfaccettatura, Luis Enrique. Che domani, con la sua Spagna, affronta l’Italia nella semifinale di Euro 2020, in programma alle 21 nello stadio mito del calcio: Wembley. Il CT, che nel nostro Paese è stato allenatore della Roma, guida una nazionale che (come la nostra) non era accreditata della vittoria finale come Francia e Belgio, invece già eliminate, La consapevolezza di una partita irta di difficoltà, ma anche la voglia di tornare in campo domenica sera, sono raccontate bene nelle sue parole:

LUIS ENRIQUE. LItalia che gioca alla spagnola rende la partita molto più difficile ma certamente anche spettacolare. Fanno vedere davvero un bel calcio, palleggiano e sanno pressare bene. Sarà una partita divertente e intensa con due squadre che cercano di giocare allo stesso modo. Cosa non dovremo fare? Ovviamente non faremo lo sbaglio di non giocare la partita dal primo all’ultimo minuto Non ho bisogno di parlare con Morata, conosce benissimo Bonucci e Chiellini, sono amici e compagni di squadra. Non devo dirgli nulla, lo conosce meglio di me. Sarà un partita con tanti momenti, sia nostri che loro. Si gioca per vincere. Arrivati a questo punto, l’obiettivo non può che essere quello. Laporte non si è allenato ieri ma ha semplicemente recuperato. Ha preferito recuperare, ma sono tutti a disposizione. Sarabia no, non ha fatto questa trasferta”.  

“Tutti stanno bene, poi tutti vogliono essere in campo domani sera  La gara è una grande occasione, i giocatori avranno tempo per pensare alla partita. Davanti c’è un grande obiettivo e dovremo essere al cento per cento. Dovremo limare i nostri difetti per creare un buono spirito di gruppo. Ovviamente mi piacerebbe che ci fosse stato Spinazzola ma più giocatori bravi ci sono in campo e meglio è per il calcio in generale. Bello giocare contro l’Italia, ci giocheremo anche a ottobre, in Nations League. Per me è sempre un piacere. La fame è sinonimo di voglia di fare qualcosa di importante. Io? Spetta agli altri giudicare il mio operato, sono tranquillo sul mio lavoro, cerco di dare sempre il 100%, sono circondato da ottimi professionisti, ho questa fortuna”. 

PEDRI. A parlare anche il centrocampista classe 2002, definito un crack. “Se dovessi giocare, sarei pronto a dare il massimo. Sarabia è rimasto per supportarci, il gruppo si vede anche da quello che siamo diventati in campo. Ho sempre detto che amo il calcio, che mi piace giocare. Però sono d’accordo con quel che ha detto Guardiola, ci sono tante cose nella vita ma mi piace il calcio. Mi manca il gol? Ci sto lavorando, vorrei migliorare, vorrei avere possibilità di segnare. Sono concentrato su questo, compagni e mister me ne parlano, vorrei fare qualche passo in avanti. Il collettivo è la cosa più importante, non il sottoscritto. Il calcio è un gioco fisico. Certe doti servono, senza dubbio. L’Italia ha tanta qualità con Jorginho, Barella e Verratti. Sarà una sfida molto combattuta in mezzo al campo, chi vincerà la sfida a centrocampo potrà vincere la partita”.

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