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Road to Euro 2020 – Le stelle del passato (1960-1988)

La fase finale di UEFA Euro 2020 è alle porte: Calcio Casteddu ha realizzato per voi una guida per preparare i nostri lettori all’evento tra storia e attualità. Buon viaggio!

QUINTA PUNTATA. Scopriamo in breve cosa è accaduto nelle quindici edizioni precedenti del Campionato d’Europa per nazioni. Le protagoniste e la storia del torneo in pillole: è il turno dei giocatori-simbolo del passato, tra il 1960 e il 1988.

Lev Yashin (U.R.S.S., 1929-1990)

Semplicemente leggendario. Il portiere dell’U.R.S.S., vincitrice della prima edizione degli Europei, è decisivo durante quella che resta la maggiore affermazione della selezione sovietica. Unico estremo difensore insignito del Pallone d’Oro, nel 1963.

Amancio Amaro (Spagna, 1939)

Fino a non molti anni fa, era passato alla storia con nome e cognome invertiti. Un protagonista della Spagna campione, a lungo ala prolifica del Real Madrid. Con le merengues ha vinto la Coppa dei Campioni da giocatore e la Coppa UEFA ’85 in panchina.

Dragan Dzaijc (Jugoslavia, 1946)

Che giocatore! Ala sinistra dotatissima, rapida, pericolo costante per le difese. Nella prima finale con l’Italia rischia di diventare il match-winner, prima della punizione di Domenghini. Istituzione della Stella Rossa di Belgrado.

Günter Netzer (Germania Ovest, 1944)

Biondissimo numero 10 del Borussia Mönchengladbach, sciorinò all’Europeo prestazioni tali da portarlo a un passo dal Pallone d’Oro ’72 dietro il connazionale Beckenbauer. Disputò poi un triennio nel Real Madrid, primo tedesco nella storia del club.

Antonin Panenka (Cecoslovacchia, 1948)

Se avessi sbagliato? Probabilmente mi sarebbero toccati trent’anni in fabbrica, come operaio al tornio“: invece Panenka ha sdoganato il <cucchiaio> decisivo dal dischetto, battendo Maier e regalando un titolo clamoroso alla Cecoslovacchia. Un gesto che porta ancora il suo nome.

Wilfried van Moer (Belgio, 1945)

Due gol al Mondiale messicano, poi una frattura alla gamba contro l’Italia nel 1972. Ricostruisce lentamente in provincia la carriera di centrocampista tutto fosforo, trovando la rivincita a 35 anni. Thys lo richiama dopo diversi anni in Nazionale: all’Euro ’80 è la bussola del Belgio secondo.

Fernando Chalana (Portogallo, 1959)

Statura ridotta (165 cm), grandi numeri da centrocampista offensivo. L’Europeo francese è il momento più alto di una parabola legata prevalentemente al Benfica ma costellata da infortuni. Questo è il motivo per cui l’esperienza francese al Bordeaux fallisce miseramente.

Arnold Mühren (Olanda, 1951)

Un altro <vecchietto> alla riscossa. Membro del grande Ajax di Cruijff, fa un giro molto largo per arrivare all’appuntamento che non ti aspetti: Michels, alla veneranda età di 37 anni, ne fa un titolare del centrocampo oranje a Euro ’88. Suo l’assist per la volée mitica di van Basten in finale.

 

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