I tra giocatori rossoblù sono stati ospiti della trasmissione “Il Cagliari in Diretta” per raccontare un finale di stagione da grande squadra
Dopo il Q&A di ieri su Instagram i rossoblù raccontano la stagione anche ai microfoni di Radiolina e nella trasmissione “Il Cagliari in Diretta” sono stati i sardi Simone Aresti, Andrea Carboni e Alessandro Deiola a parlare della rimonta salvezza e dello spirito di squadra ritrovato nel momento più difficile.
ARESTI. “Abbiamo passato mesi difficili, forse tragici, dove non sembrava esserci soluzione. L’arrivo di mister Semplici ha dato una scossa alla squadra. Capozucca ha portato un po’ di serenità, quello sdrammatizzare che non guasta, lui è un fenomeno nel togliere le tensioni. Il gol di Cerri al Parma è stata un’emozione bellissima, la svolta”.
CARBONI. “Paura di non ritornare in prima squadra? No, la testa mi ha aiutato e mi sono rimesso in gioco. Ho ripreso i 90 minuti con la Primavera, mi servivano. Ho lavorato per farmi trovare pronto ed è arrivata l’occasione a San Siro. Il pareggio col Napoli ci ha fatto capire che eravamo forti, mentre col Parma ho anche pianto in campo. L’attaccante che mi ha fatto dannare di più è Lapadula, il più forte Lukaku, ma Palacio è quello che più mi ha impressionato. Tra le persone che devo ringraziare di più e che mi hanno trasmesso l’amore per il Cagliari ci sono Suazo che era il mio allenatore in Under 15, poi Agostini e Conti. Così come Canzi e Matteoli”.
DEIOLA. “Quello davanti alla difesa è un ruolo che mi piace e mi esprimo al meglio. Vittorio Pusceddu è stato importantissimo in Primavera, perché mi ha messo a centrocampo, quando arrivò lui giocavo difensore centrale. Penso di essermi preso una bella rivincita dopo essere stato mandato in giro tanto tempo. Col Parma eravamo morti e siamo rinati, un’emozione unica che ci ha dato una spinta clamorosa. Il gol di Simy contro il Benevento? C’è stato un boato clamoroso nell’hotel, tutti si abbracciavano e saltavano, una cosa bellissima”.