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IL DRIBBLING DI… MARIO FRONGIA. Cagliari: con la Fiorentina vince la paura. Lo 0-0 è comunque un passo avanti

Alla Sardegna Arena nessuno si fa male, ma non è il risultato auspicato dai rossoblù e tiene ancora aperta la corsa alla permanenza in A. Testa al Milan, domenica a San Siro

Si andava a caccia dei 3 punti. Ma l’organizzazione della Fiorentina (che si porta a casa un punto d’oro e sale a quota 39 punti, ha avuto la meglio. Il Cagliari sale a 36. I tifosi hanno sognato il successo. Avrebbero voluto la vittoria col fiocco. Magari sporca e maledetta ma subito. Per la salvezza matematica. Invece no. Il pareggio, pur positivo, puntella la classifica ma non chiude i giochi. La squadra di Iachini, in palla dopo il 2-0 alla Lazio, non ha concesso nulla. Le due squadre si sono studiate. Con l’atteggiamento giusto, preoccupate di non toppare. Il Cagliari è partito a quattro dietro: la foto della squadra che nel secondo tempo ha sbancato il “Vigorito”.

Quindi Zappa dentro e Carboni out. Joao Pedro in tandem con Pavoletti, Nainggolan a rifinire. In trincea Godin, cinquanta partite in A, 27 in rossoblù. I toscani non presentano Ribery, in panca. Vlahovic? Valutato ottanta milioni di euro, il serbo classe 2000 con 21 reti in stagione (Batistuta è stato l’ultimo a fare le stesse cose nella città di Dante) ha rimesso in moto i gigliati. In casa la formazione rossoblù ha invertito la rotta: vittorie con Parma e Roma, Ultimo pareggio il 31 gennaio, 1-1 con il Sassuolo. Se si tenesse conto dell’ultimo periodo la formazione di Leonardo Semplici, con 13 punti in cinque gare, sarebbe primo in classifica proprio con l’undici di Roberto De Zerbi. Invece c’è ancora da soffrire, domenica a Milano con i rossoneri e quindi in casa con il Genoa.

Stallo quasi totale. Il primo tempo scivola via tra nessun tiro nello specchio. Portieri inoperosi. Emozioni? Nulla da registrare. Prudenza, paura di sbagliare la prima mossa, cautela. Il Cagliari avrebbe l’obbligo di prendere l’iniziativa. Di fare la partita. Ma manca il colpo di reni. La Fiorentina aspetta e non accelera. Semplici e Iachini, che sa di non dover proseguire a Firenze, incitano e sbraitano. Ma la palla pesa il doppio, fa caldo, il “campo è secco” dice Caceres. Si chiude con il 63 per cento di possesso palla, 264 passaggi contro 178 per Nainggolan e soci. Manca il colpaccio. E due gialli, Pulgar e Lykogiannis, confermano la poca garra dei ventidue.

Le braccia larghe di Semplici. Nella ripresa il tecnico cambia pelle alla squadra. Fuori Zappa dentro Carboni. Iachini piazza Terracciano tra i pali al posto di Dragowski, infortunato. Il cambio di modulo, e di uomini, non inverte la deriva del match. Entra Deiola, Marin esce e non la prende bene. Si va con i piedi di piombo. Alla Fiorentina un punto non guasta. Il Cagliari vorrebbe mettere la parola fine a una stagione da inferno, con 18 sconfitte. Ma la fiammata non arriva. Ci prova Joao Pedro, murato da Milenkovic. Per il resto, occasioni striminzite. La palla in area passa poco e male. Partita in stallo.

La sintesi? Un episodio alla mezzora rende l’idea di un gruppo che si sta accontentando di non perderla. Fallo laterale all’altezza dell’area viola. Nandez batte all’indietro e Semplici allarga le braccia. Godin riceve la palla e, non pressato, la dà a Cragno. Altra sconsolata allargata di braccia del tecnico. A cinque dalla fine il messaggio: fuori Lykogiannis, dentro Cerri. L’allenatore toscano avrebbe avuto un filo di coraggio. Ma, a parte uno stop sbagliato in area del centravanti di Parma, non succede nulla. A proposito, neanche un minuto per l’ex di turno, Simeone. Dettagli. Il punto va bene. Per lo spettacolo e la febbre giusta per vincere, meglio ripassare.

Notarelle

 Che tristezza. La sua assenza rimane una voragine incolmabile. Davide Astori, 179 gare in rossoblù, 109 con la Fiorentina, è collante e memoria tra i due club. Icona di correttezza ed esempio di calcio maturo. Tredicesimo minuto, come la sua maglia, per ricordarlo.

Joga bonito. Joao Pedro in doppia cifra per la seconda stagione di fila. Ha bissato Kakà e ha agganciato Adriano, nel 2003/2004 tra Parma e Inter. Interessante capire se il Cagliari 2021/22 ripartirà dal numero 10.

Bentornato Marko Rog. Assenza pesantissima, tra corsa e tecnica, personalità e anima pulsante del team. Una mazzata per la squadra e per Di Francesco ( o non si può dire!). Il croato si è visto la gara in tribuna. La mezzala ex Napoli sta perfezionando la riabilitazione a Belgrado e la proseguirà ad Asseminello. In bocca al lupo!

Diluvio. “Fino al secondo minuto di recupero della partita con il Parma pioveva a dirotto. Adesso, va meglio”. Fedele Usai, manager esperto e di successo (ma soprattutto vice  presidente rossoblù) se la cava così nel pre gara su Dazn. La domanda? Con la salvezza Semplici rimane? Gran dribbling.

Spifferi da Bologna. Sinisa Mihajlovic pare sia entrato nel casting del Cagliari. La premessa è obbligata per i tifosi-lettori che non accettano le notizie senza il rogito di un notaio o il verbale dei carabinieri. O pensano che si tratti solo di sterili polemiche per tenere vispo l’Uomo solo al comando. Nulla di tutto ciò, il contatto è rimbalzato dall’Emilia da fonti che pare siano vicine all’entourage dell’allenatore. Evidentemente, con la salvezza ancora in ballo, nessuno potrà mai confermare o negare. Ma questo – anche se il contatto dovesse esserci stato – non significa almeno due cose: che Semplici farà le valigie e che Mihajlovic possa essere il nuovo tecnico dei Quattro mori nel prossimo campionato. Quesito: le notizie si possono scrivere anche se sono in embrione e poi non si concludono o si deve aspettare l’autorizzazione del capo e la bolla imperiale? I condizionali servono anche a questo.

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