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IL DRIBBLING DI… Mario Frongia. Cagliari, buona anche la seconda

Il duo Semplici-Capozucca fa due su due. La decide Rugani. La squadra ritrova fiducia e gambe e sale a quota 21

Reparti in equilibrio, condizione agonistica in risalita, autostima che fa la differenza. E i big si muovono e giocano da big. Il Cagliari ritrova, almeno in parte, sé stesso. La vittoria di misura ma meritata sul Bologna la decide Rugani. Ma premia un gruppo che ha capito di dover usare la testa. I 3 punti valgono la casella dei 21 punti. Leonardo Semplici è il primo tecnico dopo Pulga (2012) a vincere almeno le prime due in panca. Anche Stefano Capozucca è sul carro di chi parte col botto. Bene. Ma quel che più conta è il recupero di solidità mentale e difensiva: secondo match di fila con la porta imbattuta. Ottimi segnali di ripresa, morale e spirito di sacrificio in ascesa. Al termine di un match equilibrato. Con la classifica che si accorcia e lancia messaggi interessanti. Ma guai a fare calcoli. Testa, e umiltà, per la prossima a Marassi, sponda Samp.

MANTENERE LA CATEGORIA. Klavan, Simeone e Zappa in campo dal 1’. Sono queste le macro novità, tenuto conto di Lykogiannis squalificato, rispetto all’undici corsaro a Crotone. Riposano Pavoletti e Ceppitelli, la formazione di Ranieri li attende fra quattro giorni. Semplici, nomen omen. Il Cagliari ha sfidato il Bologna con la consapevolezza di dover mettere nell’angolo titubanze e incertezze. Con Nàndez largo e a proprio agio nel puntare l’uomo, sterzare e avvicinarsi all’area avversaria. Nainggolan, primo filtro sui manovratori. Ma, soprattutto, capace di sfruttare esitazioni, catturare palloni vaganti, sradicarli dai piedi dei centrocampisti emiliani, cercare il tiro. Cose Semplici, di buon senso. Elementi chiave se si ha chiaro il bersaglio: mantenere la categoria a tutti i costi. Bologna più che tonico: alla Sardegna Arena forte di due pareggi e due vittorie, l’ultima sulla Lazio, seconda miglior difesa dopo l’Inter nell’ultimo mese. Ma viene condannata anche dalla poca concretezza sotto porta.

VANTAGGIO MERITATO. Il Cagliari parte bene, tre corner (saranno otto nel primo tempo) nei primi 4’. JP 10 trova la porta di testa, Dominguez intercetta. Il brasiliano, 12 reti in stagione, è bestia nera del Bologna: cinque gol in sei partite. L’approccio è buono: aggressivi e concentrati, con la testa giusta. Il pressing è sistematico, buon segno. Dietro Rugani a destra e Klavan a sinistra. Il Bologna si riorganizza. Barrow calcia alto e Nainggolan mette il turbo. Di Bello ammonisce Nàndez per fallo su Orsolini. Prima palla gol per Simeone, Skorupski intercetta e Antov mette in corner: dall’angolo battuto da Marin l’1-0 di Rugani. Il difensore la gira di testa, non segnava in A da 22 partite. Il Cagliari è in fiducia. La partita non è male. Semplici? “Giocala” e “calma” le parole più gettonate. Intanto gli ospiti si distendono. Il contropiede è collaudato, Barrow allena Cragno, dietro brilla Klavan e anche Marin è ispirato. In ombra Zappa. Antov becca il giallo, intervento pericoloso su JP10.  Il 3-4-1-2 flessibile del tecnico ex Spal regge. Alla mezzora il ritmo cala. Dominguez si procura una brutta distorsione da solo. Entra Schouten, un titolare. Simeone e soci accelerano. Tira Duncan, deviazione in angolo. Sansone sfugge a Zappa e innesca Barrow, Godin chiude. Nàndez chiude bene su Orsolini.

PRATICI E SUL PEZZO. Si riparte senza Rugani, affaticamento, con Ceppitelli. Svanberg impegna Cragno dopo 2’. Antov chiude bene su JP10, servito in area da Duncan: i panni del play ex Fiorentina e Sassuolo paiono ben cuciti. Risponde ancora Svanberg, a lato. Semplici chiede “più coraggio”. Soumaoro cerca Cragno di testa, angolo. Al 17’ Pavoletti subentra a Simeone. Il Cholito non entusiasma ma ha lavorato tosto. Mihajlovic risponde con Vignati e Skov Olsen per Mbaye e Orsolini. In casa Cagliari si nota il calo del Ninja, meno brillanti Marin e Zappa. Anche il Bologna non luccica, l’ultimo passaggio è sempre il penultimo. Nàndez ubriaca De Silvestri, corner. Tra gli ospiti Orsolini e Sansone mancano nella finalizzazione. Ci pensa Vignato a impensierire Cragno con una girata di destro. Miha lancia due ragazzini debuttanti, Medel e Palacio!

Escono Antov (classe 2000, all’esordio) e Svanberg. Cresce Duncan, fisicità e mestiere, palla quasi sempre in cassaforte. Ci prova Skov Olsen, a lato. Lascia Marin, entra Deiola. Il Bologna prende campo. Semplici al 35’ inserisce Asamoah e Cerri per Zappa e Joào Pedro. Palacio sfida Godin, 39 e 35 anni: il buon calcio invecchia bene. Al 90’ il quasi gol di testa di Pavoletti, Schouten salva con la palla praticamente dentro.  Risponde Vignato, Nàndez se lo perde, Cragno blocca a terra. Di Bello fa giocare 5’ di recupero. Il Cagliari si arrocca con ordine. Nainggolan che rincorre e recupera palla da Sansone è il flash della nuova era. Anche Deiola in vetrina, lo riprende in area Soumaoro. Finisce 1-0. I Quattro Mori si issano a quota 21. E lasciano il terzultimo posto al Torino (20 punti, due gare in meno).  Benevento, Spezia e Fiorentina sono a quattro lunghezze. Daje!

NOTARELLE FINALI
1. “Se battiamo il Cagliari siamo salvi al 90 per cento”. Sinisa Mihajlovic alla vigilia l’ha presa larga. Larga ma impegnativa. Con un filo di ironia: “Se vinco alla Sardegna Arena canterò meglio “Io vagabondo” con Ibrahimovic. Magari, stasera a Sanremo stona. Pazienza.

2. Il numero tredici, quello di una maglia che non si scorda: Davide Astori è stato ricordato al 13’ con una foto sul maxischermo titolato “Per sempre con noi”, della durata di 13 secondi e con un enorme striscione in curva che ne riproduce il volto. Il 4 marzo di tre anni fa l’ex difensore del Cagliari ci ha lasciato. Proprio vero, se ne vanno sempre i migliori.

3. L’Uomo Cragno. Prima del Crotone, con la vittoria che mancava da sedici turni, pranzo con la famiglia e due amici allo Scoglio di Giovanni Manconi. Pesce ai ferri e verdure, Sant’Alessio non sgarra. Serio e attento. Poi, la trasferta in Calabria. Ed ecco il colpaccio. Con due super parate. Ma questa non è una novità. Con il Bologna altro clean sheet. Vamos.

4. Il capannello a metà campo nel dopo gara. Domenica a Crotone, ieri alla Sardegna Arena. Semplici chiama i suoi, empatia in cerchio e braccia sulle spalle ad unire tutti. Anche Capozucca. Frasi secche, occhi umidi, emozioni. Il Cagliari emula i rituali di basket e hockey, ma non solo. Funziona.

 

 

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