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Il Dribbling di… Mario Frongia. Cagliari: l’Atalanta non fa sconti neanche in Coppa Italia

Al Gewiss Stadium la Dea passeggia nel primo tempo, la chiude nel secondo. I rossoblù ci provano ma in avvio sono molli e poco reattivi. Ora  testa la Milan

Lucio Muriel impegna Vicario dopo 2’. Poi, ci prova Malinovski, Miranchuk riesce anche a segnare: fuorigioco. Il primo tiro del Cagliari è di Caligara, punizione centrale da 25 metri. La rivoluzione è nitida in entrambe le squadre. Eusebio Di Francesco lascia a casa Godin, Pisacane e Nainggolan. Dà le chiavi della mediana a Marin e piazza Tripaldelli, Caligara e Tramoni tra mediana e fascia sinistra. Confermato Nandez (a destra con Zappa e Sottil), un altro turno di squalifica da scontare in campionato. Pavoletti la spunta su Simeone, La sorpresa? Manca Ounas. Magari gioca dal 1’ contro il Milan. Oppure, lo rispediscono al Napoli: si vedrà. Intanto, al Gewiss Stadium il ritmo è buono. L’Atalanta imbottita di seconde ottime scelte, detta tempi e gioco. DiFra si lamenta con i centrocampisti. Marin? Scolastico e poco più. Comunque, Zappa e soci aspettano. Tirano Sutalo, Muriel e il solito Miranchuk. Vicario c’è.  Dal 20’ i padroni di casa assediano la porta rossoblù. Prima Freuler e poi Gosens: da pochi metri calcia a colpo sicuro, il portiere ex Venezia e Perugia para. Ma è offside. Il Cagliari non riesce a ripartire, tre passaggi di fila sono un lusso. L’Atalanta è una sorta di anguilla, pressa alto, va dappertutto, copre bene il campo, è veloce, non dà riferimenti, ha una qualità immensa. Il passo tra le due squadre è diverso. Pavoletti e soci boccheggiano ma resistono. Fino al 43’: Gosens-Muriel-Miranchuk: 1-0, gol di sinistro al volo. La sintesi? Con il 4-3-3 si soffre senza se e senza ma.

PAURA E DUBBI. Con Romero che mette alto di testa, si apre il secondo tempo. DiFra sposta Sottil. L’Atalanta Due (ma gli undici sono comunque di primo piano in un gruppo che deve sfidare il Real Madrid in Champions! – è in fiducia. La dinamica non cambia: i nerazzurri arrivano prima sulla palla, il Cagliari filtra male in mezzo, l’atteggiamento è rinunciatario, la testa non è leggera. Muriel scheggia la traversa su punizione. Vicario ancora in vetrina su Gosens. Sul ribaltamento uno strepitoso Sottil la pareggia: 1-1, 40 metri palla al piede, piattone di destro per l’esterno della Fiorentina. Quattordici tiri l’Atalanta, uno il Cagliari: per fortuna, il calcio è anche questo. La gara si riapre. Ma è Muriel che la piazza all’angolino, San Vicario non ci arriva: 2-1. Il 3-1 lo segna Sutalo al 18’. Entrano Joao Pedro e Cerri per Caligara e Pavoletti.

Pagelle? Un pianto.  Gasperini piazza Ilicic per Miranchuk (per il pupillo di Schevcenko, gol al debutto in A, in Champions e in Coppa Italia) e Hateboer per Gosens. Pereiro subentra a Tramoni. L’Atalanta rallenta, Ilic passeggia. Depaoli prende il posto di Freuler. Fiammata rossoblù: Cerri spizza, sassata di Sottil sulla traversa. Walukiewicz e Zappa impensieriscono Sportiello. Si vede un po’ di cuore. Entrano Lykogiannis e Ounas per Tripaldelli (è giovane, non male nel complesso) e Sottil. Ilicic e Malinovski impegnano Vicario. Palomino sostituisce Muriel. Rete annullata a Djimsiti per fuorigioco di Sutalo. Il Cagliari chiude in attacco. Dionisi di L’Aquila fischia dopo 5’ di recupero. L’Atalanta tra due settimane sfida la vincente di Lazio-Parma. La sintesi? Se da dieci turni non vinci, hai 2 punti sul terzultimo posto, con 34 reti subite hai la terza peggior difesa della A, un filo di terrore emerge. E l’autostima va a farsi friggere. Il Cagliari non può e non deve mollare. La Coppa Italia come trampolino per una ripresa, soprattutto mentale e d’approccio, non è stata d’aiuto. Risalire non sarà né facile né rapido.

IL DETTAGLIO, LA STORIA, IL MERCATO. L’umiltà e la convinzione, indispensabili per provare a rimettersi in carreggiata. Il concetto, nobile e intelligente, arriva da Guglielmo Vicario. Nessun commento dal club, ma il silenzio societario, forse, non è una notizia. Intanto, il portiere dimostra di avere numeri tra i pali e non solo. Bentrovato. Il 14 gennaio 2019, ottavi di finale di Coppa Italia, il Cagliari in casa l’Atalanta. Ieri, il bis a campi invertiti. Nella corsa al titolo nazionale le grandi hanno sofferto (tra rigori e supplementari, Milan, Juventus, Napoli e Inter) con team di categoria inferiore.

Infine, il Sassuolo sconfitto dalla Spal. Insomma, sorprese che non mancano. Ma l’occhio va obbligatoriamente è al Milan, atteso lunedì (20.45) alla Sardegna Arena. Intanto, è fatta per il centrocampista Duncan. Bene, per cambiare il corso a una storia nata male e gestita peggio, serve lungimiranza, coraggio e investimenti. Il tempo delle chiacchiere pare sfumato. E anche quello delle false responsabilità: banale e ingiusto prendersela con Pierluigi Carta. I tifosi sognano Stefano Capozucca e, a scelta, Zenga, Donadoni e via elencando. Ma sarebbe il caso che il timone societario ritrovi equilibrio e moderazione. Oltre a consiglieri all’altezza e capaci di dire no. Ne riparleremo. Anche perché il lupo perde il pelo ma non il vizio. Chissà.

 

 

 

 

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