Al Tardini, e non solo, Joao Pedro ha dimostrato di essere in debito di ossigeno. Occasione per l’uruguaiano?
Il Cagliari torna da Parma con un punticino. La gara, come noto, non è stata entusiasmante sul piano delle emozioni, nonostante la classifica di ambo le squadre (un solo punto di differenza tra loro) suggerisse una maggior convinta ricerca dell’intera posta in palio.
Il tecnico Di Francesco ha chiesto ai suoi ragazzi di non subire reti ed è stato accontentato, ma di contro le soluzioni offensive si sono ridotte al lumicino. La soluzione Cerri come terminale offensivo non ha sortito nulla di concreto, ed il ragazzo ha dimostrato di poter essere maggiormente utile a gara in corso.
E l’elemento che sulla carta dovrebbe garantire maggiori soluzioni, la fantasia e la concretezza, ha mancato l’appuntamento: Joao Pedro è risultato, infatti, quasi avulso dalla manovra offensiva, facendo mancare quel raccordo tra i reparti che nel modulo utilizzato dal tecnico rossoblù è fondamentale.
Il brasiliano pare stanco, condizione meramente fisiologica considerato il suo continuo utilizzo dall’inizio della stagione, Coppa Italia compresa. Uno scorcio di stagione ricco di straordinari, specie in considerazione del fatto che in rosa non è presente un elemento con le sue stesse caratteristiche.
Ecco perchè nella gara contro l’Udinese, dove la vittoria sarà di rigoroso obbligo, potrebbe ricevere una chance Gaston Pereiro.
L’uruguaiano è giunto in Sardegna nello scorso gennaio in uno scenario paradossale, ovvero in concomitanza con la grave crisi del Cagliari di Maran. Una volta esonerato il tecnico trentino, ci ha pensato il lockdown e l’emergenza sanitaria ad ostacolare il suo processo di ambientamento.
Più avanti è pure arrivato il decesso del padre e, giusto per piovere sull’asfalto già decisamente bagnato, l’infortunio al piede. Ma la sfortuna ha previsto per il buon Gaston anche il Covid-19.
“Dovrebbe andare a Lourdes“, avrebbe suggerito qualche buon intenzionato. Dopo il suo rientro nei ranghi lo stesso Di Francesco ha dichiarato di catechizzarlo proprio nella posizione di trequartista, come ricambio del brasiliano di Ipatinga.
La tecnica ed il piede educato non gli mancano, ma sostituire Joao Pedro è più che un’impresa ardua. Ma contro l’Udinese potrebbe essere l’occasione propizia per testare i suoi progressi e confidare nella sua grande voglia di rifarsi, o meglio, di dimostrare quel valore che fino ad ora, per cause non propriamente dipendenti dalla sua volontà, non ha avuto opportunità di palesare.