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Quel rifiuto alla Juve che gli costò caro

Virdis

Qualcuno osò dire “no” alla Vecchia Signora per amore della famiglia e della sua terra

Le sfide contro la Juventus non rievoca solo momenti o giocate memorabili, tipo il 2-2 del 1970, quello del 1990, o la roboante vittoria per 2-3 nel 2009.

Questo incrocio è stato pure caratterizzato da trattative di mercato, alcune mai decollate, altre accettate di totale malavoglia.

Fu il caso di Antonio Pietro Paolo Virdis, l’attaccante nativo di Sassari, che il Cagliari pescò dalla Nuorese quando ancora non aveva sedici anni.

E’ lui l’erede di Riva!“, qualcuno diceva. E in effetti quel ragazzo con i baffetti i goal iniziò a farli ben presto. Il Cagliari, però, retrocede in serie B, e qualche voce di radio mercato inizia a solleticare gli orecchi del ragazzo che tuttavia non se la sente di lasciare la squadra in serie cadetta.

Realizza 18 goal e nell’estate del 1977, con i conti in grande sofferenza, la dirigenza accetta la buona offerta della Juventus per Virdis.

No!”, è la sua risposta. Non voleva lasciare l’isola, ma soprattutto la madre con la sorella da sole. Contrariamente a Rombo di Tuono, però, la società rossoblù può fare ben poco per trattenerlo.

Si scomoda persino Giampiero Boniperti per convincerlo, mentre la sua ostinata resistenza riempie le pagine del giornali sportivi e non.

Alla fine, quasi portato allo sfinimento, viene convinto ed arriva a Torino per fare da riserva a Bettega e Boninsegna. Ma l’iniziale rifiuto gli verrà fatto pesantemente pesare dai senatori della sua nuova squadra, tant’è vero che il primo periodo, costellato pure da problemi fisici, fu molto difficile.

In seguito tornò a Cagliari per rivitalizzarsi, ma il suo destino era lontano dalla Sardegna ed i goal realizzati con le maglie della stessa Juventus, Milan, Udinese lo portarono alla ribalta nella massima serie ed anche in Europa.

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