Ecco a voi un’altra puntata della nostra rubrica su i giocatori che non hanno lasciato il segno con la maglia del Cagliari
Il protagonista di oggi è un terzino argentino che ha indossato la maglia numero 24 nella stagione 2002-2003. Massimo Cellino accontenta il suo allenatore Giampiero Ventura, subentrato da pochissimo a Nedo Sonetti, ed acquista uno dei suoi fedelissimi.
Dall’Udinese arriva Mauricio Pineda, 29 anni, ma con una buona esperienza in serie A. Per il tecnico genovese è l’elemento giusto per consolidare la fascia sinistra.
Da buon argentino, Pineda mette a disposizione la sua garra, ma il rendimento non è di certo esaltante. Sovente si alterna con Fabio Macellari, rientrato dopo le parentesi con Inter e Bologna, ed il suo bottino si sintetizza in qualche interessante assist per i compagni dell’attacco.
Ventura non molla: Pineda è un suo pupillo e non si tocca. Fino a quando, a causa di una brutta caduta, non si fa male all’anca ed ha bisogno di una lunga riabilitazione.
Il tecnico gli consiglia di recarsi a casa, in Argentina, di curarsi a dovere, e poi di fare rientro in Sardegna. Pineda esegue, ma quando rientra nell’estate del 2004, non c’è più Ventura alla guida del Cagliari.
La squadra, dopo la stagione anonima del 2002-2003, è riuscita a centrare la promozione grazie a Edy Reja, che ha sostituito proprio Ventura sulla panchina rossoblù.
Pineda pensa di poter ancora essere utile e cerca di contattare la dirigenza, ma non avendo trovato che indifferenza nei suoi riguardi, prende armi e bagagli e fa rientro in Argentina.
Chiude la sua breve esperienza in Sardegna con appena 22 gettoni al suo attivo. Si ricorda, in particolare, il suo assist per il goal di Simone Loria nel pareggio contro il Palermo al 95′.