Sono passati 35 anni da quel drammatico 29 maggio 1985, in cui persero la vita 39 tifosi in occasione della finale di Coppa dei Campioni a Bruxelles tra Juventus e Liverpool
TRAGEDIA. Partire da casa per assistere a una partita di calcio importante, una finale di Coppa dei Campioni. E non fare più ritorno dai propri cari… perché da giorno di festa, il 29 maggio 1985, si è trasformato in un terribile appuntamento con la morte per 39 persone. La strage dell’Heysel, avvenuta nell’omonimo stadio di Bruxelles che ospitò quel Juventus-Liverpool, resta purtroppo una dolorosa pagina della storia dello sport. Non solo italiano: anche se italiani erano 32 dei 39 tifosi rimasti uccisi nella trappola del fatiscente impianto belga e tantissimi lo erano nel gruppone dei 600 feriti.
PATRIMONIO. Sarebbe impossibile condensare in poche righe il significato di quel 29 maggio, per i risvolti umani in primis. Le mille storie, testimonianze, istantanee drammatiche dell’Heysel rappresentano un patrimonio amaro, che nessuno avrebbe mai voluto venisse creato. Un patrimonio che continua a raccontare, anno dopo anno, che un pomeriggio come quello non deve mai più verificarsi.
IN MEMORIA. Le vittime: Rocco Acerra, Bruno Balli, Alfons Bos, Giancarlo Bruschera, Andrea Casula, Giovanni Casula, Nino Cerullo, Willy Chielens, Giuseppina Conti, Dirk Daeneckx, Dionisio Fabbro, Jaques François, Eugenio Gagliano, Francesco Galli, Giancarlo Gonnelli, Alberto Guarini, Giovacchino Landini, Roberto Lorentini, Barbara Lusci, Franco Martelli, Loris Messore, Gianni Mastroiaco, Sergio Bastino Mazzino, Luciano Rocco Papaluca, Luigi Pidone, Benito Pistolato, Patrik Radcliffe, Domenico Ragazzi, Antonio Ragnanese, Claude Robert, Mario Ronchi, Domenico Russo, Tarcisio Salvi, Gianfranco Sarto, Amedeo Giuseppe Spolaore, Mario Spanu, Tarcisio Venturin, Jean Michel Walla, Claudio Zavaroni.