Il ciclista di Villacidro, campione d’Italia e quinto al Tour de France 2017, ha raccontato a Sky sport le difficoltà e la gran voglia di ritornare al top
Fabio Aru, soprannominato da Riccardo Magrini Il Cavaliere dei Quattro Mori, è stato nel quotidiano appuntamento (durante questo Coronavirus in atto) di #casaSkysport. Lo scalatore di Villacidro, sotto contratto con la UAE diretta da Beppe Saronni, ha ripercorso inizialmente le difficoltà con sguardo al presente: “Nelle ultime due stagioni ho fatto fatica, soprattutto dal punto di vista fisico e ho superato tanti problemi. Ci sono voluti mesi, avevo fatto una buona preparazione in vista della Tirreno, delle classiche e del Tour. Non ci voleva questo stop, ma è un problema più grande dello sport. Quando torneremo alle gare, sarò pronto per dimostrare quanto valgo. Da un mese a questa parte giro con Ulissi, Nibali e Bettiol – ha detto ancora – È un grosso stimolo per me e so che io lo sono per lui. Ogni tanto simuliamo qualche gara in salita, ci vuole un po’ di competizione anche al di fuori delle gare. Ieri ad esempio ha vinto Nibali”,
PANTANI. “Ora Sto bene, ora anche la gamba sinistra spinge normalmente. C’è voluto molto tempo per avere le sensazioni giuste. Non ho un obiettivo in particolare, ma quello di tornare a competere con i più forti, a dare emozioni ai miei tifosi e magari tornare a vincere. Pantani? La mia generazione ha amato lui. Mi sono documentato sulle mprese, ma non ho mai avuto l’occasione di conoscerlo e di correrci insieme”.
GIRO D’ITALIA O TOUR. “Il calendario? Sarà molto strano, spero che si possa tornare il sella dal 1° di agosto. Il tempo sarà poco, avremo tre mesi di gare, ma è importante ripartire con le dovute precauzioni. Siamo riusciti a tornare in strada ad allenarci, ma abbiamo ancora due mesi per allenarci. Con i metodi moderni, arriveremo con una condizione buona e saremo allo stesso livello. Sarà una stagione intensa, ma le squadre sono numerose e abbiamo i numeri. Difficilmente faremo 50 gare a testa. Avevo il Tour nel mio programma e i Giochi – ha concluso Aru – Dobbiamo fare il punto con la squadra, dividendo i ciclisti per le varie competizioni. Sarà difficile fare due grandi giri insieme, forse Tour e Vuelta perché c’é una concomitanza con il Giro”.