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Coronavirus. Contagio zero dietro l’angolo in Sardegna: nelle ultime 24 ore un solo caso. In Italia 172 morti

Se non fosse stato per la positività riscontrata nella Città Metropolitana di Cagliari sarebbe stato un martedì perfetto con nessun decesso registrato

Un nuovo contagio nella Città Metropolitana di Cagliari, non permette il doppio zero in Sardegna nella lotta al Coronavirus. Il totale degli attualmente positivi a stasera è di 1.344 così divisi: 246 nella Città Metropolitana di Cagliari, 97 nel Sud Sardegna, 57 a Oristano, 78 a Nuoro e purtroppo ancora alto il dato di Sassari, con 866. I pazienti ricoverati in ospedale sono ad oggi 88 (11 dei quali in terapia intensiva) 418 invece le persone in isolamento domiciliare. Eseguiti 835 tamponi: complessivamente ad inizio epidemia 35.476. Oltre alla Sardegna, fortunatamente niente vittime in Molise, Basilicata, Calabria e Umbria, oltre alla provincia autonoma di  Bolzano.

I DATI AGGIORNATI ALLE 18 FORNITI DALLA REGIONE SARDEGNA

ITALIA. Dati stabili oggi, con un leggero aumento dei nuovi casi e 172 decessi tra ieri e oggi, con numero complessivo di 30.911 da inizio dell’epidemia. Gli altri dati: In terapia intensiva si trovano 952.000 persone, 47.000 meno di ieri. Ancora ricoverate con sintomi 12.865 persone, 674 meno di ieri. In isolamento domiciliare 67.449 persone (-501). I guariti raggiungono quota 109.039, per un aumento in 24 ore di 2452 unità (ieri 1.401). L’aumento dei malati (ovvero le persone attualmente positive) è stato pari a -1.222 unità (ieri erano stati 836) mentre i nuovi contagi rilevati nelle ultime 24 ore sono stati 1.402 (ieri 744). Il numero totale di persone che hanno contratto il virus dall’inizio dell’epidemia è 221.216.

BOCCIA FRENA, MA… Dopo l’accordo di ieri tra Governo e Regioni trovato ieri sera, oggi il ministro degli Affari Regionali Boccia tende  a frenare. Queste le sue parole a repubblica.it: “Dipenderà dai dati del monitoraggio delle singole regioni che a partire da giovedì vedremo ogni settimana e saranno sempre pubblici. Due regioni a basso rischio, a maggior ragione se limitrofe, sarà naturale che potranno avere mobilità interregionale. Ma se una regione è ad alto rischio e una a basso rischio ci saranno inevitabili limitazioni automatiche. Questo meccanismo non è stato ancora definito perché è il più complesso e andrà deciso insieme”. In definitiva ciascuna Regione, ricorda ancora repubblica.it, potrà decidere se aprire tutto e tutto insieme, ma se poi ci sono assembramenti e focolai nelle località turistiche o in luoghi della movida, la responsabilità se la assumeranno i governatori. In merito alle riaperture di bar, ristoranti, negozi al dettaglio, parrucchieri e centri estetici Boccia ha assicurato che le linee guida “Sono quasi tutte pronte” e potrebbero arrivare anche prima della fine della settimana.

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