L’ex attaccante della Fiorentina ha faticato a trovare la strada della continuità, ma il talento non manca e con L’Uomo Ragno può esserci il salto
GESTIRSI. Quello che ha subito colpito di Giovanni Simeone è la grinta mostrata in campo. Il Cholito è uno che non si risparmia nella corsa e non disdegna l’inseguimento dell’avversario anche nella propria metà campo. Un atteggiamento da attaccante moderno, sicuramente ben consigliato da papà Diego, ma che l’argentino fatica a gestire. Non è certo inusuale vederlo sfinito dopo 75 minuti e a risentire del suo spirito di sacrificio è soprattutto l’incisività sotto porta.
GESTIRLO. Se da un certo punto di vista il suo atteggiamento era funzionale al gioco di Maran, improntato più che altro al recupero e alla ripartenza, diverso sarà con Zenga. Il nuovo tecnico rossoblù ha sempre apprezzato la corsa, ma più in avanti che indietro. Con l’Uomo Ragno in panchina Simeone dovrà imparare a guardare di più la porta e a gestire le energie, per mantenere un ritmo più costante e non cadere in cali che costringono al cambio a gara in corso o, peggio, a lunghi periodi di anonimato.
TESORO ROSSOBLÙ. Simeone è arrivato al Cagliari con un prestito a obbligo di riscatto fissato a 16 milioni. Il giocatore ha anche una clausola rescissoria di 30 milioni e rappresenta una scommessa importante da parte del presidente Giulini. L’argentino ha sempre mostrato qualità e talento in abbondanza già dai suoi inizi al Genoa, ma a Firenze è mancato quel salto di qualità che ci si aspettava. In Sardegna l’avventura era partita benissimo, salvo poi arenarsi con tutta la squadra e sparire dal tabellino dei marcatori per lunghi intervalli. Il Cagliari del futuro non può prescindere dalla sua valorizzazione, per questo il salto di qualità del Cholito è ai primissimi posti della checklist di Zenga.