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Conte difende le decisioni attuate per la Fase 2: “Non ci sono condizioni per tornare alla normalità”

Il premier in visita stasera alla Prefettura di Milano: “Cercare facili consensi? No, cerco di fare ciò che è giusto anche se significa scontentare molti”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – il giorno dopo la conferenza stampa che non è piaciuta a molti, è tornato a parlare stasera della Fase 2 in visita alla Prefettura di Milano. “Tutti speravano di tornare presto alla normalità ma – ha detto ai cronisti presenti – non ci sono le condizioni per farlo, ce lo dobbiamo dire in modo chiaro e forte. Non possiamo affrontare la Fase 2 in modo sconsiderato. Cei?  Ci siamo sentiti. Non c’è alcun atteggiamento materialista i mancanza di sensibilità da parte del governo, c’è una rigidità da parte del Comitato scientifico perché, secondo le statistiche, la pratica religiosa è un’importante diffusione del contagio. Lavoreremo a un protocollo per garantire la massima sicurezza a tutti i fedeli nel partecipare alle funzioni in massima sicurezza”. Al momento, tuttavia, sono stati sbloccati solo i funerali a cui comunque è stata prevista la partecipazione di non più di 15 persone.

PIANO AIUTI ALLE FAMIGLIE.  Quanto ai provvedimenti economici, Conte ha annunciato un nuovo “Piano per l’infanzia con cui cerchiamo di affrontare anche il tema dei centri estivi. Lavoriamo ad ulteriori misure oltre a quelle messe in campo”. Il riferimento è ovviamente a bonus babysitter e congedo straordinario, per andare incontro alle famiglie. “Con queste nuove misure noi manderemo al lavoro altri 4,5 milioni di lavoratori  – ha detto ancora Conte  – Un flusso significativo di persone che sicuramente creerà nuove occasioni di contagio. Non è questo il momento di mollare, non è il momento del liberi tutti. Questo governo non cerca il consenso, ma di fare le cose giuste anche se questo vuol dire scontentare un gran numero di cittadini. Ma i cittadini devono avere fiducia che queste decisioni sono responsabili e nell’interesse di tutti”.

CONGIUNTI. Infine Giuseppe Conte ha voluto fare chiarezza sul cosa significhi consentire visite a domicilio: Congiunti è una forma ampia e generica, lo preciseremo con le Faq. Non significa che si potrà andare in casa altrui a trovare amici e a fare feste, si andranno a trovare persone con cui ci sono affetti stabili, vorrei ricordare che un quarto dei contagi avviene negli appartamenti, nelle abitazioni private”.

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