Il medico sociale del Cagliari, Marco Scorcu, ha parlato a L’Unione Sarda dell’emergenza Coronavirus legata al mondo del calcio
28 ANNI. Marco Scorcu è un’istituzione del pianeta Cagliari: da ben 28 anni è il responsabile sanitario del club rossoblù: “La ripresa dell’attività agonistica dopo l’emergenza Coronavirus avverrà grazie a controlli severi sugli atleti, per mezzo di tamponi nasali e test sierologici. Se ho ripensato al ritiro precampionato a Coccaglio e Verona? Tante volte, nessuno lo avrebbe potuto immaginare. Il mio pensiero va ai colleghi che operano in quelle zone“.
ATLETI. “Prima di sospendere l’attività abbiamo sottoposto tutti gli atleti a uno smart training a distanza, con la supervisione dello staff tecnico. Naturale e fisiologico che loro, insieme alle famiglie, abbiano paura per la situazione. Si attende di poter entrare nella fase successiva, di convivenza con il virus. Ma per tutti gli atleti sarà necessario contenere i rischi, con procedure rigide dal punto di vista igienico e clinico. Dal punto di vista emotivo mi preme ricordare le tante vittime, tra cui diversi colleghi“, ha concluso Scorcu.