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ESCLUSIVA – Paolino: “Innamorato di Cagliari. Quanti ricordi con Ranieri…”

Intervista esclusiva di calciocasteddu.it all’ex attaccante rossoblù Raffaele Paolino, che indossato la maglia del Cagliari durante la gestione Ranieri. Nel giorno del suo 51° compleanno, i suoi ricordi dell’avventura sarda e un messaggio per i tifosi

Raffaele Paolino è nato a Milano nel 1969. Attaccante che fece parte dell’Inter nella celebre annata 1988-89, culminata con lo scudetto dei record, passò poi al Cagliari in prestito “per farsi le ossa”: la sua partnership con Provitali contribuì notevolmente al ritorno dei sardi in A nel 1990, con Claudio Ranieri in panchina. Un autentico beniamino dei tifosi cagliaritani, ancora oggi, nonostante la relativamente breve militanza.

Ci racconti il tuo arrivo a Cagliari?

Quando arrivai in Sardegna 31 anni fa, per la prima volta, fu brutto per me. Poi, tempo un mese e mi innamorai della città, dei suoi colori. Un sentimento più forte di me. Arrivato in aeroporto, era il 1989, mi fecero fare il giro di Cagliari e mi venne detta una frase indimenticabile: ‘Piangi adesso… ma piangerai anche il giorno che da qui te ne andrai!‘. Infatti, è andata proprio così“.

A distanza di tanti anni, il “richiamo” è stato assecondato!

Ho accettato la proposta del La Palma, scegliendo di ritornare a Cagliari dopo tanti anni. Un’occasione che ho preso al volo. La mia intenzione era da sempre quella di stabilirmi in Sardegna una volta raggiunta la pensione: sono stati anticipati i tempi, visto che nel giro di una settimana ho letteralmente ‘mollato tutto’ per ritornare qui. La scuola calcio che seguivo, ad esempio“.

Cosa significa per te il grande affetto che la tifoseria cagliaritana non ha mai smesso di trasmetterti?

L’affetto dei tifosi rossoblù nei miei confronti, a distanza di così tanto tempo, ancora non lo spiego. Perché ho giocato una sola annata ‘vera’, seppur memorabile, così come i miei compagni di squadra dell’epoca. La cavalcata con il Mister Ranieri in panchina… Sostengo che il nostro gruppo sia rimasto nel cuore dei cagliaritani come nessun altro, dopo i tempi d’oro di Gigi Riva. Un motivo d’orgoglio. Mi sono dato una spiegazione, per questo sentimento immutato nei miei confronti: non mollavo mai, davo sempre il massimo per la maglia per 90 minuti. Questo ha fatto sì che il mio nome venisse ricordato nel tempo“.

Puoi raccontarci qualche episodio relativo a quel periodo, a cui sei legato?

Porto dentro due aneddoti di quello splendido periodo. Il primo riguarda la festa di Natale del 1989, quando Claudio Ranieri donò a tutti noi una medaglietta che conservo ancora oggi con incisa la scritta: ‘Volere è potere‘. Una frase da interpretare se vuoi, da un gruppo giovane che in quel momento si trovava al terzo posto in classifica. Ci diede grande carica. Il secondo ricordo è sempre legato a Ranieri, che ci portò a vedere un film dal titolo “Carpe Diem”, cogli l’attimo, prima della trasferta di Como. Vincemmo 1-0, facendo un passo importante verso la promozione. in Serie A. Un grandissimo motivatore, uomo straordinario che avrebbe meritato di vincere tanti altri trofei nella sua carriera. Eravamo una squadra sbarazzina, senza paura. La sua carriera parla da sola“.

Sei in contatto con qualche tuo ex compagno di squadra dell’epoca?

Insieme a numerosi ex giocatori del Cagliari abbiamo creato una chat, ci sentiamo tutti i giorni. Oggi ho ricevuto tanti auguri per il mio compleanno: Festa, Cappioli, Matteoli, Coppola, Pulga, Dibitonto, Oliveira… Trascorrerò il compleanno in casa, insieme a mia moglie e al nostro cagnolino. Non è sicuramente una ricorrenza che potrò vivere normalmente, a causa dell’emergenza Coronavirus. Però le testimonianze d’affetto ricevute mi aiuteranno a trascorrerla nel migliore dei modi. Risponderò a tanti tifosi e amici!“.

Come reputi il momento particolare del calcio italiano, ritieni giusto riprendere l’attività?

Sono sicuro che ci saranno i tentativi per ripartire, ma francamente non ha senso per me. Per il mio punto di vista, la stagione sarebbe da annullare. Si è andati troppo oltre con i tempi ormai“.

Il Cagliari ha affidato la sua guida tecnica a Walter Zenga, uomo di calcio che conosci bene.

Walter l’ho conosciuto ai tempi della mia militanza nell’Inter. Inoltre, ci siamo rincontrati cinque anni fa a Dubai dove lui allenava. Io, lavorando per il club nerazzurro, feci uno stage lì di una settimana. Un buon allenatore, sfortunato nelle ultime parentesi italiane che ha vissuto. Ritengo sia la persona giusta per dare una sterzata al destino del Cagliari, ora o comunque nella prossima stagione: ripartire da zero con lui sarebbe decisamente un buon acquisto. Zenga è un uomo di calcio che ha fatto storia, sa come vanno gestiti i giocatori. Sono sicuro che abbia già creato un buon rapporto con i senatori dello spogliatoio: si tratta della chiave fondamentale per il buon andamento di una squadra. Walter è uno con le palle, che si farà sentire e rispettare“.

Ti è piaciuta la squadra in questa stagione?

Il Cagliari ha fatto molto bene nel girone d’andata, cullavo come tanti sostenitori rossoblù la speranza di ritornare in Europa dopo diversi anni. Invece si è probabilmente rotto qualcosa, forse nello spogliatoio e con l’ex allenatore Maran. Probabilmente qualche situazione scomoda da gestire… Sono del parere che il cambio in panchina sia avvenuto con un po’ di ritardo“.

Se potessi inviare un saluto a tutti i sostenitori rossoblù, cosa diresti loro?

Dico ai tifosi del Cagliari di restare a casa in questa emergenza, nella speranza futura di poterci togliere insieme tante soddisfazioni”.

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