Il presidente della Figc, in attesa della nuova video conferenza collettiva, ha voluto mettere i puntini sulle i sulla situazione nei vari campionati

Nel pomeriggio nuova video conferenza collettiva (stavolta allargata alle serie inferiori alla massimo campionato e agli arbitri) il presidente della Figc Gabriele Gravina ha parlato dell’ipotesi del taglio degli stipendi dei calciatori, per colpa dell’epidemia Coronavirus che sta bloccando tutto, mettendo in evidenza un aspetto differente tra campionato e campionato.

LA SERIE A E GLI ALTRI TORNEI. “Si terrà conto delle diverse condizioni. Un conto è parlare di Serie A – ha rimarcato Gravina – un conto sono le categorie inferiori. Quando si tocca uno stato di emergenza bisogna essere coerenti al concetto di solidarietà, mostrare che siamo un sistema unico ed essere tutti consapevoli che potranno esserci delle rinunce. Dobbiamo metterci tutti insieme, sederci a un tavolo, dare il nostro contributo e fare delle rinunce, che chiederemo anche ai calciatori. Terremo conto delle varie e diverse condizioni”.

CLUB DILETTANTISTICI IN AFFANNO, 30% A RISCHIO. Secondo uno studio fatto dalla LND, si prospetta uno scenario non certo semplice per il futuro del calcio dilettantistico, quello che a cascata risentirà maggiormente del contraccolpo della crisi. Purtroppo molti degli imprenditori proprietari delle dodicimila società e sessantaseimila squadre dilettantistiche italiane, dovranno far fronte alla crisi che colpirà anche le loro aziende. Oltre un milione i tesserati e un contraccolpo pesante che rischia di gravare anche sulle casse dello stato. La Lega Nazionale Dilettanti, con il proprio centro di elaborazione dati e il centro studi della Federcalcio, il 30% delle società dilettantistiche italiane rischia concretamente di scomparire, quando la situazione sarà tornata alla normalità.