La bandiera dell’Inter ha parlato del delicato momento che attanaglia il Paese: “Il calcio è importante nella società e i giocatori possono fare molto”
Sandro Mazzola, ex campionissimo dell’Inter e della Nazionale, si è espresso circa la situazione che sta mettendo in ginocchio l’Italia intera e il calcio.
COVID-19. “Il calcio è importante nella società odierna e i calciatori possono fare molto, sia come esempio, sia per la disponibilità economica. In questa emergenza sanitaria dovuta all’espandersi dei contagi da Coronavirus, forse non tutto quanto si poteva fare è stato fatto. Bisognava fermare il campionato prima, evitare le trasferte delle squadre. Non era tanto difficile ipotizzare che il virus potesse raggiungere anche i calciatori. Impossibile pensare di non abbracciarsi dopo un gol. Quando l’azione si conclude con un gol è normale che i compagni ti festeggino. Il calcio è uno sport di contatto, di contrasti, di giocatori in barriere e di mischia in area. E i calciatori si sono contagiati”.
GESTO NOBILE. “I giocatori potrebbero fare una cosa molto bella in questo momento, devolvendo il cinque per cento del loro stipendio alla ricerca e agli ospedali. Quando giocavo lo facemmo in diversi per l’alluvione di Firenze nel 1966. Sarebbe un gesto importante e, in fondo, l’intenzione giusta per fare qualcosa di molto bello. Poi magari qualcuno l’ha già fatto e non lo fa sapere”.
PAESE BLOCCATO. “Sembra tutto surreale, un Paese bloccato, silenzioso e rallentato. Non ero abituato né preparato, mi toglie il fiato. Ciò che mi colpisce è il fatto che quando esco da casa per fare una passeggiata c’è il deserto totale”.