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Zenga: “Ho chiamato subito Maran, ora guardiamo avanti con ottimismo”

Il nuovo allenatore del Cagliari in conferenza stampa alla Sardegna Arena, per le prime dichiarazioni dell’avventura sulla panchina rossoblù

NUOVO INIZIO. Comincia oggi l’avventura di Walter Zenga come nuovo allenatore del Cagliari. Il tecnico si presenta accompagnato dal presidente Tommaso Giulini per le prime dichiarazioni di questa impegnativa avventura dopo il naufragio di Rolando Maran. Queste le parole di Zenga dalla sala stampa della Sardegna Arena.

CAGLIARI. La prima cosa che ho fatto ho chiamato Maran. C’è grande stima. Riparto dalla base di ciò che è successo nel suo momento positivo. Mio figlio non vede l’ora di venire a Cagliari, insieme abbiamo visto Cagliari-Fiorentina. In occasione di Parma-Cagliari andai a vedere la partita allo stadio, ho visto i rossoblù giocare tante volte. Ho stima del presidente da anni e seguo questa squadra da tempo“.

IL “NO”. “Il mio rifiuto? Non c’è stato nessun rifiuto. C’era un ballottaggio con chi era un idolo per Cagliari. L’ho fatto per rispetto ma non c’è stato nessun rifiuto. Nessun allenatore rifiuterebbe Cagliari, era un momento particolare e c’era di mezzo Gianfranco Zola. Cercherò di far cambiare idea alle persone dubbiose, il tempo solo può mettere le cose a posto“.

MAESTRO. “Tabarez? Le sue interviste sono sempre da leggere. Io sono della stessa idea sull’eccessivo utilizzo dei computer. Canzi lo conosco da una vita ed è capacissimo di fare il match analyst. Lo staff tecnico è costituito da un buon numero di collaboratori“.

OTTIMISMO. “Torniamo a guardare con ottimismo al percorso futuro. Penso che ho il Bologna davanti a due punti e con due partite in meno. Non guardo le cose con paura. Alla squadra cercherò di ritrasmettere l’entusiasmo, voglio che la gente torni allo stadio. Questa situazione strana mi aiuta molto perché ho due settimane di lavoro davanti“.

PASSATO. “Io quando alleno una squadra mi metto l’elmetto e divento tifoso. Quando a Crotone mi lamentai del Cagliari lo feci perché sono fatto così e questo è molto apprezzato dalle piazze. Quello che è successo negli ultimi tre mesi qui a Cagliari non lo giudico. I 32 punti sono però testimonianza del fatto che attraverso il lavoro si può tornare a far bene. Non bisogna portarsi dietro la paura“.

STAFF. “Olsen-Cragno? Male che vada gioco io [ride, ndr]. Per un allenatore è un bene avere più scelte, va benissimo. Conosco i giocatori e non parto impreparato. Mi sono portato solo Gianni Vio che è preparatore delle palle inattive, per il resto ho voluto solo staff che era già qui. Ci sono giocatori di talento che devono credere in se stessi“.

TELEFONO. “Dopo Maran la seconda persona che ho chiamato è stata Matteoli, perché siamo stati compagni, poi Gigi Riva. Abbiamo fatto tanti anni insieme in nazionale. La rosa? A Venezia ho fatto esordire tanti giovani e a Crotone pure. Guardo solo il bene del club e non il nome dietro la maglia“.

 

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