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Maran, un 2019 positivo e la speranza… di un salto di qualità con vista sull’Europa

Signore come uomo, tecnico preparato e sottovalutato, ha condotto il Cagliari ad una salvezza senza affanni e chiuso l’anno solare con il sesto posto

Non è un tecnico che ama le sceneggiate in campo, ma persona serie e conoscitore del calcio (che non è il pallone per intenderci) a 360°. Rolando Maran è un gran lavoratore, con accanto il suo staff tecnico guidato dal suo vice Christian Maraner. La sua seconda stagione al Cagliari, sta portando i frutti del suo impegno che non viene mai meno, neanche per un minuto. In un mondo dove, il risultato conta e non poco per un allenatore, lui si fa notare anche nelle difficoltà. Nello scorso campionato, chiuso al quindicesimo posto (dopo aver sfiorato anche il decimo) e una salvezza in tasca già alla vigilia di Pasqua dopo la vittoria sul Frosinone, ha dovuto fare i conti in alcune partite anche con anche nove assenti e giocatori che, hanno subito infiltrazioni per disputare la gara in programma.

Il suo rinnovo del contratto è stato meritatamente allungato lo scorso 2 maggio dal presidente Giulini, fino al 30 giugno 2022. “E’ un rinnovo che mi riempie di gioia dopo un solo anno di lavoro – aveva detto subito dopo firma e ufficializzazione – una responsabilità  che ho nei confronti della società e dell’intera città”.

IL MISTER DEL CENTENARIO. Sul trentino ha scommesso non poco il club. In estate Maran ha avuto rinforzi di qualità Nainggolan. Rog, Nandez, Simeone e Olsen per il serio infortunio occorso a Cragno in agosto, che stanno facendo si che il Cagliari abbia chiuso l’anno solare al sesto posto. Il gruppo conta e tanto, ma anche il tecnico. Perché, come dimostrato da Ancelotti al Napoli, pur avendo un allenatore top (se lo spogliatoio è in fibrillazione) i problemi creano problemi e separazioni anticipate. Le due sconfitte di fila non devono per alcun motivo trarre in inganno il tifoso, perché giunte dopo che la squadra ha creato e purtroppo sbagliato sotto rete sia in casa con la Lazio e poi a Udine.

Il campionato è ancora lungo e da giocare, ma il Cagliari e il suo tecnico stanno dimostrando che si sta in quella posizione per quanto fatto e non per grazia ricevuta. Maran ha regalato la mentalità vincente di un allenatore che non ha paura di niente. Si va a Napoli e si vince, giocando fino alla fine, così come si gioca in casa della Roma (oggi quarta a +6) e il pareggio arriva solo per la sfortunata autorete di Ceppitelli.

Alla ripresa del campionato, il 6 gennaio alle 15 il Cagliari è atteso alla Stadium dalla Juventus, da affrontare senza paura. Si potrà anche perdere, ma si va a giocarsela, non entrando in campo con la paura di aver già perso. Questa squadra va sotto 3-1 con la Sampdoria e vince 4-3, va sotto a Sassuolo 2-0 e la pareggia. Gli incidenti di percorso come a Lecce e Udine, fanno parte del gioco, mai dimenticarselo, come mai dimenticarselo che la Roma quarta con 6 punti di vantaggio, può essere agganciata e addirittura superata, con ben 21 gare ancora da giocare e lo scontro diretto alla Sardegna Arena, cosa che accadrebbe (nel caso) anche contro l’Atalanta.

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