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Serie A, le gare del Pomeriggio. L’Inter soffre ma batte 2-1 la Spal e torna in vetta alla graduatoria

Al Tardini Hernandez regala quasi allo scadere un successo al Milan che mancava da tempo. Lazio spettacolo: 3-0 all’Udinese e terzo posto certificato

Gol e spettacolo nelle tre gare delle 15 del quattordicesimo turno, che hanno fatto seguito agli anticipi Brescia-Atalanta 0-3, Genoa-Torino 0-1, Fiorentina-Lecce 0-1 e Juventus-Sassuolo 2-2. Ecco come sono terminate:

INTER-SPAL 2-1. Galvanizzata dal pareggio della Juventus (2-2 in casa col Sassuolo) la squadra di Conte contro la penultima della classe vuole riconquistare la vetta e parte forte. Dopo 11’ Lukaku è fermato in fuorigioco, ma al 16’ arriva il vantaggio siglato Lautaro Martinez che, aiutato da un errore di Valdifiori, dal limite dell’area fa partire un destro ad incrociare chirurgico, che non lascia scampo a Berisha. Il portiere ospite è salvato al 33’ dal decisivo intervento di Vicari sul tiro a botta sicura di Lukaku, destinato ad insaccarsi. Un minuto dopo l’estremo difensore risponde ad un tiro potente di Brozovic, sulla ribattuta Lautaro Martinez manda alto. Non così al 41’ quando, sul passaggio di Candreva di testa, sigla il raddoppio.

Nonostante il doppio passivo la squadra di Semplici non molla e, al 5’, accorcia le distanze con  Valoti al termine di una bella azione personale che (dopo aver saltato Skriniar) supera con una battuta col destro,  Handanovic. La rete scuote gli ospiti, i quali al 9’ hanno un’altra opportunità con Murgia. La reazione nerazzurra è con Martinez, che sfiora il 3-1 che al minuto 11 non arriva solo per la grande parata di Berisha, che quattro minuti dopo si oppone anche sul destro da fuori area, di Candreva. 23’: super giocata di Lukaku per Lautaro Martinez, che si divora davanti alla porta perdendo troppo tempo. Al 27’ Cionek sporca la palla davanti alla sua porta, un attimo prima che Vecino possa toccare la sfera sul secondo palo. Gara accesa e aperta, con Tomovic che svirgola malissimo liberissimo davanti a Handanovic, al 29’.  Al 37’ gran botta do Vecino, Berisha dice no deviando.

LAZIO-UDINESE 3-0. I biancocelesti partono forte all’Olimpico e chiudono il primo tempo sul 2-0, spezzando l’equilibrio al 9’. Milinvic-Savic, dopo aver fatto fuori Becao e Stryger Larsen, serve l’arretrato Immobile: sinistro sotto misura vincente. La reazione ospite produce un quasi pareggio prima con Nestorovski al 13’, quindi con Mandragora un minuto dopo. Al 35’ il fallo di Ekong su Correa, costa un rigore che, dagli undici metri, Immobile non sbaglia spiazzando Musso. Squadre al riposo sul 3-0, complice un altro penalty siglato da Luis Alberto, concesso da Di Bello al 46’, siglato col tiro di destro.

L’undici di Inzaghi non abbassa la guardia e al 7’ del secondo tempo sfiora il 4-0 con  Lulic che di testa trova la respinta di Musso, quindi Immobile manda il pallone alto sopra  la traversa. Troppa la differenza in campo, tutta favore della Lazio, che amministra fino al termine delle ostilità che arriva al

PARMA-MILAN 0-1. Bel primo tempo per i rossoneri dell’ex  , ma zero reti all’intervallo al Tardini. Con una conclusione al volo dopo appena 2’, Calhanoglu sfiora la rete, cosa che (clamorosamente) fa Romagnoli al 5’ sull’imbeccata del turco. Al 33’ lo stesso romagnolo è decisivo su Hernani, un  minuto dall’altra parte, è Sepe a fare gli straordinari sulla botta di Chanoglu, volando a mandare in angolo la sfera.  Al 46’ protesta di Gervinho, che accusa un netto fallo ai suoi danni da parte di Musacchio, non ravvisato dall’arbitro Valeri. Al 47’ Kucka: fa partire un bolide, che però termina fuori.

Al 3’ della ripresa Gervinho si presenta a tu per tu con Donnarumma, ma tutto vano per fuorigioco, mentre al quarto d’ora Suso fa partire un tiro a incrociare, che sfiora di pochissimi centimetri il palo. Lo spagnolo è abbastanza sfortunato al 38’, quando non vede insaccarsi il violento tiro. Il vantaggio arriva con fortuna, visto che Hernandez sigla sulla deviazione di Bruno Alves al 44’, dopo una super parata di Sepe sulla gran botta calciata da Bonaventura.

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