Il presidente del Cagliari ritorna sulla cessione di Barella: “Grazie al sacrificio di Nicolò abbiamo potuto costruire una squadra molto forte”
Tommaso Giulini, presidente del Cagliari quarto in classifica, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport del presente della squadra rossoblù.
IL CENTENARIO. “La nostra Europa? È l’allenamento di domani mattina. Per noi e per la nostra gente è una stagione simbolica. Mi sembrava giusto fare il massimo affinché non fosse solo vissuta come una lunga celebrazione del passato ma regalasse grandi gioie nel presente. Il resto è dipeso dalla cessione di Barella“.
SACRIFICIO NECESSARIO. “Per me è stato come il mio quinto figlio in questi anni. Mi è spiaciuto talmente tanto venderlo che mi è scattata la molla: senza di lui voglio costruire un centrocampo ancora più forte. E sono arrivati Rog, Nandez, Nainggolan. Per dare un bel gioco a una squadra servono un grande tecnico e un grande centrocampo. Oggi posso dire di averli entrambi“.
IL NINJA. “L’ho chiamato a luglio, gli ho detto che volevo fare una squadra forte e se era disposto ad aiutarmi. Mi ha risposto: presidente, mi dia un mese per provare a convincere Conte, se non ci riesco l’1 agosto sono da lei. Ha firmato il 4, è stato di parola. Il ninja sta dando una enorme iniezione di qualità tecnica e di personalità a tutto il collettivo. Pur in ruoli diversi, lui ha una leadership e un impatto sulla squadra come lo aveva Gigi Riva (che vogliamo con noi per celebrare il centenario) nel suo Cagliari“.