Quella volta in cui Lamouchi mi paragonò ad un campione che vinse il pallone d’oro: “Sabi disse che somigliavo a Fabio Cannavaro”
Fabio Pisacane è probabilmente il leader più influente del Cagliari. Insieme a Radja Nainggolan, infatti, il difensore partenopeo ha preso in mano la squadra. Lo scugnizzo ex Avellino si è raccontato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
COMPATTI. “Siamo più compatti e tutto parte dall’attacco. Le punte difendono e copriamo meglio il campo. I numeri dicono che sono cresciuto. Ora mi gestisco meglio, anche nell’alimentazione e nel riposo. Il mio difetto, essere piccoletto, l’ho trasformato in un vantaggio. Sono arrivato in A a 29 anni. Nessuno mi ha regalato niente, ho dovuto faticare il doppio. Tutto con le mie forze e questo mi gratifica ancora di più“.
NAZIONALE. “Non mi precludo niente. Le prestazioni degli ultimi tempi sono buone. Il c.t. Mancini è uomo di buon senso. Quando sono scivolato contro il Verona il nostro pubblico, meraviglioso, mi ha applaudito come avessi fatto un gol. Hanno capito che in campo io do tutto“.
AMO CAGLIARI. “Io e mia moglie Maria Rosaria ci siamo innamorati di Cagliari e del Cagliari. Abbiamo comprato casa e ci viviamo coi tre figli. Lunedì abbiamo festeggiato i 5 anni di Andrea, al quale avevo promesso di dedicare il gol, con tanti bambini figli di sardi. La società mi ha allungato due volte il contratto. Penso di aver conquistato questa gente“.
LE PAROLE DI RADJA. “Radja mi ha dato ancora più forza. Queste parole dette da un top player come lui sono bellissime. Ha alzato il livello dei nostri allenamenti. Neppure lui sa quanto è forte. Io credo di avere autorevolezza nel guidare la difesa, l’ho sempre fatto. E mi metto a disposizione degli altri. Inizialmente posso sembrare antipatico, poi capiscono chi sono e come sono“.