Sono passati vent’anni da quando il bomber di Morena, passato all’Udinese, realizzò una doppietta al Sant’Elia, annichilendo di fatto la sua ex squadra
Roberto Muzzi ed un pomeriggio che non dimenticherà facilmente. Se fino a qualche mese prima realizzava goal e faceva incetta di applausi con la sua maglia numero 11, ora la sua verve realizzativa è a disposizione dell’Udinese, formazione che costantemente lotta per traguardi europei.
Il Cagliari, partito il suo bomber, ha perso smalto ed identità. Esonerato Tabarez, chiamato Ulivieri, le cose vanno di male in peggio e forse è proprio in quel 24 ottobre del 1999 che la piazza comprende la gravità della situazione.
Il mattatore è proprio Roberto Muzzi con una doppietta, intervallata da un’autorete di Daniele Berretta, e i friulani stendono i rossoblù con un sonoro 0-3.
Fischi sonori e meritati per una squadra che non capisce neppure quali posizioni mantenere in campo, ma quando a pochi minuti dalla fine il tecnico dell’Udinese richiama Muzzi in panchina per la sostituzione, tutto il Sant’Elia si alza in piedi per attribuirgli l’omaggio meritato.
Probabilmente avrà trattenuto a stento le lacrime, essendo stato protagonista, suo malgrado, della disfatta del Cagliari, il suo Cagliari.