Il centrocampista uruguaiano del Cagliari, che non ha ancora saltato un minuto dall’inizio del campionato, racconta il suo inizio nell’isola
Nahitan Nandez è approdato in Sardegna ad agosto facendo impazzire l’intera Sardegna Arena. Il centrocampista uruguaiano si è raccontato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
IL CONTATTO CON GIULINI. “A gennaio il presidente Giulini mi ha contattato al telefono. Non so come e dove mi abbia visto. Ma mi ha detto più e più volte che mi voleva. Mi ha fatto sentire molto importante. Mi ha raccontato la storia del club, le sue ambizioni, il progetto tecnico. Mi ha convinto che quella di Cagliari sarebbe stata la scelta giusta. È stata una trattativa estenuante. Io stavo tranquillo al Boca, ma non vedevo l’ora di arrivare“.
SERIE A. “L’ho trovata molto studiata e pensata, mi piace. Credo che Inter, Juve e Napoli siano le tre squadre più forti, lotteranno loro per il titolo“.
PISACANE AL BOCA? “Per la personalità e lo spirito che ha potrebbe starci. Gli regalo tutto: completi di Boca e nazionale. È un grande, abbiamo legato subito, come con Castro e il mio connazionale Oliva. Sono venuti al compleanno di mia figlia“.
IL RAPPORTO CON CAGLIARI. “Mi piace molto. Mi ha colpito la gente. Poi il mare. E la cucina. Ci sono tante cose buone, ma il polpo è speciale. Vado a pescare con la canna. Prendo i pesci poi li ributto in acqua. Ma se ne prendo uno grande penso che lo mangerò“.
LA GARRA. “Voglio uscire dal campo con la maglia sempre sudata. Mi identifico in quel che ho detto. Nella vita come nel gioco. Voglio sempre fare qualcosa in più. Voglio tornare stanco a casa, vuol dire che ho fatto bene“.