Secondo estratto dalla lunga intervista rilasciata dal patron rossoblù al Corriere della Sera dove ha discusso del suo club a tutto tondo
DELUSIONI E SORPRESE. “Zeman la delusione più grande? Per me lo è stata – ha detto senza peli sulla lingua il presidente Giulini – lo avevo mitizzato. Credevo che in A potesse fare molto bene, ma mi sono reso conto che a livello di gestione del gruppo e dello staff mancava qualcosa. Il mio vicino di casa Leonardo (ex ds del Milan ndr) è invece la persona più sorprendente, mi ha aiutato tanto ed è bello confrontarsi con uno che è stato campione sia da giocatore che da dirigente”. Poi il “Pres” tira le orecchie ai suoi ragazzi: “Che idea ho dei calciatori? Tanti sono colti e informati. Mi da fastidio che siano sempre sui social. Vorrei che il mio allenatore ne vietasse l’uso, se non altro a tavola”.
AZIENDA CALCIO. “La nostra azienda non vende ai consumatori e non abbiamo un beneficio diretto. Ma se guardiamo all’investimento di cinque anni fa, anche grazie all’aumento dei diritti tv, non siamo in negativo. Della cessione di Barella abbiamo reinvestito il 100% per salire di livello. Sostituirlo con Nandez e Rog credo ci abbia migliorato. Nainggolan è il regalo non previsto e pesa parecchio sul budget, Simeone lo volevamo in prestito, ma per l’infortunio di Pavoletti lo abbiamo comprato. Le azioni dell’Inter? Le ho ancora, ma sono così frazionate che sono invendibili. Ma a qualche mio tifoso questo non piace”.
MODELLI. “La Juventus è un riferimento per la programmazione, l’Atalanta una speranza per club come il nostro. Nuovo stadio? Se tutto va bene nel 2023. La burocrazia è enorme, quello delle infrastrutture resta il problema più grosso”.