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Aia, Nicchi: “Pronta la Var Room. Razzismo? Queste persone via dagli stadi”

Il numero uno dell’Aia ha illustrato le novità riguardanti la tecnologia del VAR e commentato i brutti episodi di razzismo accaduti in questo avvio di stagione

Marcello Nicchi, Presidente dell’AIA, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio PuntoNuovo sulle prossime novità riguardati la tecnologia e sugli episodi di razzismo, l’ultimo accaduto in Atalanta-Fiorentina: Per la Var Room sono richiesti solo dei permessi, per il resto c’è già tutto. Il Presidente Federale conta di metterla a nostra disposizione per la prima partita di ritorno del campionato. Potremo interagire con società, spettatori e tesserati. Potremo dare informazioni a tutti gli utenti. Nella Var Room, a Coverciano, ci sarà un monitoraggio di tutti i campi di Serie A: a fine partita, il designatore, avendo a disposizione tutte le sale Var, saprà perchè saranno prese determinate decisioni anziché altre. Sarà una svolta epocale. Ci sarà lo specialista Var, che sarà scelto ogni partita tra Banti, Di Paolo, Mazzoleni e Nasca che sono già in opera tra i campi di Serie A. Ci sarà un ambiente conosciuto, gli arbitri pernotteranno e mangeranno lì: anche a livello economico sarà più vantaggioso.

Nuove regole sui portieri? Noi siamo esecutori. Quando c’è una regola, bisogna applicarla. Riguardo la partita di Lecce Napoli, Piccinini ha fatto molto bene. Per quanto riguarda la regola del rigore, il portiere deve avere almeno un piede sulla linea di porta fin quando la palla non è toccata. Se non dovesse accorgersene l’arbitro, può intervenire il Var. Chiaramente questo quando il portiere para, se segna no.

Razzismo? Bisogna capire come cacciare dagli stadi questi coglioni. Faccio i miei complimenti ad Orsato e porgo tutta la mia solidarietà alle persone di colore offese. L’arbitro ha applicato perfettamente le disposizioni, ovvero fermare il gioco e fare l’annuncio. Per fortuna i tifosi hanno smesso, ma se avessero continuato l’arbitro avrebbe dovuto interrompere nuovamente il gioco ma la palla, poi, sarebbe passata all’ordine pubblico in quanto l’arbitro non ha la facoltà di interrompere definitivamente la partita. Mi auguro che un giorno ci siano telecamere in grado di individuare queste persone e cacciarle: non si può accettare che, oggigiorno, si parli di razzismo. Nel 2020 giudicherà quello che devo fare, i mandati possono essere rinnovati, ma lo deciderò quando sarà il momento”.

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