Il nuovo difensore dell’Inter ha parlato in esclusiva ai microfoni de La Gazzetta dello Sport raccontando come ha deciso di venire in Italia
DIEGO E L’ISOLA. C’è un lato poco conosciuto della vita privata di Diego Godín che è stato fondamentale per il suo passaggio all’Inter. Il difensore uruguaiano ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano rosa, dove ha spiegato il suo legame con la Sardegna: “Mio suocero è Pepe Herrera, ha giocato a Cagliari con Francescoli. Ha un ricordo strepitoso della Serie A, con lui ho parlato a lungo. E poi c’è mia moglie: è nata a Cagliari, lei parla italiano, io ancora no”.
L’IDOLO. “Da bambino facevo nuoto. Anzi, quando avevo 15 anni centrai diversi record a livello giovanile, in Uruguay. Poi a 16 anni decisi che il calcio sarebbe stata la mia vita. All’inizio giocavo da trequartista, il mio idolo era Francescoli. Segnava, era bello da vedere, simbolo dell’Uruguay che nel 1995 vinse la Coppa America, tutti i bimbi tifavano per lui”.
FUTURO. L’ex difensore dell’Atletico Madrid che l’anno scorso giocò nell’amichevole con i colchoneros alla Sardegna Arena non è intenzionato a restare a lungo nel vecchio continente: “Dove mi vedo tra qualche anno? In Uruguay, se convinco mia moglie a lasciare l’Europa”.