Come analizzato da La Gazzetta dello Sport, il Cagliari ha realizzato quattro reti su dodici attraverso gli schemi su palle inattive
USARE LA TESTA. Il Cagliari è una delle migliori squadre d’Italia nel gioco aereo. Lo conferma Leonardo Pavoletti, tra i migliori bomber d’Europa per gol segnati di testa, ma questa qualità non è solo frutto delle doti fisiche del centravanti. Studio, allenamento e determinazione sono alla base del lavoro che Rolando Maran sta svolgendo sui calci da fermo. I sardi hanno realizzato 4 gol da palla inattiva sulle 12 reti totali in A, in pratica un terzo dei gol sono arrivati grazie a degli schemi da palla inattiva.
FINALIZZATORE. La specialità del Cagliari in stagione sono i calci d’angolo, che per ben tre volte hanno portato al gol Pavoletti. La sentenza è così scritta: palla tagliata al centro dell’area in arrivo dalla bandierina, troppo veloce per un’uscita in anticipo del portiere, sistema di due blocchi portato da Ionita più uno dei difensori centrali a turno sul primo palo per attrarre parte della difesa, stacco di Pavoletti al limite dell’area piccola e gol.
IL MIGLIORAMENTO. “Dietro ogni sviluppo di palla inattiva c’è uno studio approfondito della squadra avversaria tramite video – ha detto Maran – Un fattore determinante oltre all’allenamento specifico e costante del calcio piazzato sta nell’impatto che il singolo giocatore ci deve mettere. A volte non contano le doti fisiche, ma la convinzione di voler primeggiare sul diretto avversario”. Già nella passata stagione i rossoblù erano specialisti dei calci piazzati, con quasi la metà delle reti arrivate da palle inattive. Quest’anno il Cagliari è cresciuto anche su questo aspetto, aggiungendo alle qualità di Pavoletti anche una serie di schemi su cui gli avversari sembrano poterci fare poco.