Il centrocampista blucerchiato Albin Ekdal torna a Cagliari, dove ha giocato dal 2011 al 2015. Ma non sembra farsi prendere da facili sentimentalismi.
SENZA GUARDARE IN FACCIA. “Ora guardiamo avanti, al Cagliari: per me è un ritorno ma voglio solo i tre punti“. Poco spazio ai sentimentalismi nelle parole rilasciate da Ekdal al termine di Samp-Inter. C’è una sfida da giocare e la Doria, beffata dai nerazzurri sabato finale, vuole riprendersi quanto perso per strada.
IN SARDEGNA. Di fronte però ecco il Cagliari, che per Albin Ekdal non è mai una squadra qualsiasi. 122 presenze e 8 gol in maglia rossoblù, dal 2011 al 2015, tra cui la storica tripletta di San Siro. E un bellissimo rapporto con la piazza, che lo vede crescere fino a diventare uno dei migliori centrocampisti del panorama calcistico italiano. Dopo la drammatica retrocessione nell’anno Zeman-Zola-Zeman-Festa, ecco l’addio. All’Amburgo parte bene e colleziona buone prestazioni e attestati di stima. Salvo poi calare gradualmente nelle ultime due stagioni, insieme a tutta la squadra. Condannata, alla fine dell’ultimo campionato, alla prima retrocessione della sua storia.
SLIDING DOORS. Ecco allora che le strade di Ekdal e del Cagliari si incrociano di nuovo. Almeno potenzialmente, con il presidente Giulini che lo vorrebbe per rinforzare il centrocampo. Ma alla fine arriverà Bradaric e lo svedese verrà acquistato dalla Samp. Che ora arriva a Cagliari, insieme al figliol prodigo Ekdal.