Orribile l’esordio in campionato per il Cagliari. Ma i rossoblù sanno come rifarsi già contro il Sassuolo: la spinta della Sardegna Arena può essere decisiva per il riscatto.
ALTRE ASPETTATIVE. No, così non va. Il Cagliari visto al Castellani, a detta di tutti, non è e non può essere il Cagliari che vedremo nel corso della stagione. Le promesse della società, gli investimenti sul mercato e la fiducia dei tifosi dimostrata nel record di abbonamenti meritano ben altri risultati. E, sicuramente, prestazioni completamente diverse.
IL RISCATTO. Proprio i tifosi, alla Sardegna Arena che sarà teatro della prossima sfida di domenica col Sassuolo, dovranno assicurare alla squadra la carica e la fiducia che servono per reagire. Il riscatto è d’obbligo. La convinzione di poter cambiare le sorti di un campionato iniziato nel peggiore dei modi, pure.
DIMENTICARE EMPOLI. I tifosi daranno lo stimolo. La squadra dovrà rispondere presente, al contrario di quanto fatto a Empoli. Contro gli azzurri si è vista una squadra imbambolata, ferma, poco pragmatica, lenta e imprecisa nella costruzione di gioco e nel rompere le manovre avversarie. Forse con le gambe ancora pesanti dalla preparazione, fattore che però non giustifica una prestazione simile in campionato. Esemplificativo l’atteggiamento del Cagliari nei due gol di Krunic e Caputo: una squadra troppo lenta e macchinosa per reagire ai cambi di passo della banda di Andreazzoli.
SI PENSA GIÀ ALLA PROSSIMA. Ora però, testa al Sassuolo. “Troviamo il modo di reagire già dalla prossima, il Sassuolo ha vinto, ma alla Sardegna Arena possiamo fare bene e dobbiamo essere bravi a prepararla bene”: Pavoletti, uno dei pochi a salvarsi alla prima di Serie A, ha già suonato la carica. Tocca alla squadra, da Maran in giù, dare seguito alle sue parole.
