La richiesta della Procura antidoping fa tremare vene e polsi della società rossoblù. Il Cagliari continua a difendere Joao Pedro, ma lo farà anche in caso di condanna?
LA VICENDA. Quattro anni. Questa la richiesta di squalifica della Procura antidoping, che potrebbe essere inflitta il 16 maggio, giorno dell’udienza, a Joao Pedro. Il numero 10 rossoblù è reo di aver assunto l’idroclorotiazide, un diuretico potenzialmente “schermante” verso altre sostanze dopanti: tracce della sostanza sono state trovate nelle fialette dell’antidoping nei post gara di Sassuolo e Chievo.
IPOTESI ASSOLUZIONE. Gli avvocati puntano ancora all’assoluzione: i legali hanno parlato di “richiesta sorprendente” da parte della Procura, in quanto “è stato dimostrato in modo incontrovertibile che il giocatore avesse assunto inconsapevolmente degli integratori parzialmente contaminati. Gli stessi sono stati prescritti da un medico brasiliano qualificato e preparati da una farmacia certificata di San Paolo”.
RESCISSIONE IN VISTA? Eppure la richiesta è quella. I quattro anni ci sono e, a oggi, sono la strada più probabile nella quale si possa incanalare la vicenda. Il Cagliari è ancora convinto della buona fede del ragazzo: Giulini ha dichiarato che JP sarà il miglior giocatore rossoblù nella prossima stagione, ma la verità è che, come riporta la Nuova Sardegna, nel caso in cui dovesse arrivare una condanna pesante (vicina ai quattro anni, appunto) la carriera del fantasista brasiliano sarebbe irrimediabilmente compromessa. E la società di via Mameli potrebbe a malincuore prendere in considerazione l’ipotesi della rescissione del contratto che lega il giocatore al club fino al 2021. Un futuro, comunque, tutto da scrivere.