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ESCLUSIVA – Sossio Aruta: “Contro il Cagliari debuttai in Serie B”

L’ex bomber del Cervia ha parlato ai nostri microfoni della sua esperienza al Benevento e del match che attende il Cagliari domenica al Vigorito

In vista di Benevento-Cagliari abbiamo sentito in esclusiva per CalcioCasteddu un noto ex attaccante dei campani: Sossio Aruta. Indimenticato bomber del Cervia di Ciccio Graziani, Aruta può vantare una lunghissima carriera tra professionisti e dilettanti avendo giocato e segnato nei campi di tutta Italia. I riflettori degli studi televisivi non lo hanno distratto dal pallone e ancora oggi il Re Leone continua a lasciare il segno nelle categorie inferiori, alla caccia di gol e di record da superare.

Conosci bene la piazza di Benevento e i suoi tifosi, cosa deve aspettarsi il Cagliari al Vigorito?
“Ho trascorso anni bellissimi a Benevento. Sicuramente troverà una città molto unita che nonostante la classifica non ha mai fatto mancare il supporto alla propria squadra. Il Benevento non è una squadra materasso e ogni domenica mette in difficoltà qualsiasi avversario. Se avesse iniziato così il Campionato forse a quest’ora sarebbe in piena lotta per la salvezza. Il Cagliari non deve pensare di avere vita facile, anzi. Fino a quando il verdetto non sarà matematico il Benevento non regalerà certo punti a nessuno”.

Un pronostico secco sulla partita?
“Non tanto perché sono tifoso, ma io dico Benevento. Avendo fatto il calciatore so bene che queste sono partite difficili per la squadra favorita, proprio perché possono essere affrontate pensando che sia una passeggiata. Sono scontri che devono essere preparati bene soprattutto mentalmente. Quindi se dovessi azzardare in schedina metterei uno fisso”.

Nella tua lunghissima carriera ti è mai capitato di affrontare il Cagliari?
“Certamente, al Cagliari è legato il ricordo più bello della mia carriera: il debutto in Serie B proprio contro i rossoblù. Ero al Pescara e giocammo allo stadio Adriatico, perdemmo 0-1. All’epoca c’erano O’Neill, Muzzi e altri ottimi giocatori. A fine partita scambiai la maglia con Muzzi”.

Poche settimane fa la tua richiesta al presidente del Benevento per concederti un minuto in Serie A ha fatto il giro del web.
“Ho chiesto questa cosa al Benevento perché lì ho avuto dei trascorsi bellissimi, quindi debuttare in Serie A con loro sarebbe stato il massimo. Purtroppo non dipende più dal Benevento perché ci sono delle regole federali per cui Malagò dovrebbe concedermi una deroga. Se la questione non dovesse andare in porto quest’anno ci proverò l’anno prossimo. Sono ancora in attività nonostante i miei 47 anni. Gioco in Prima Categoria perché ho ancora degli obiettivi da raggiungere: il primo sono i 400 gol in carriera, sono arrivato a 374 e me ne mancano 26, poi smetterò di giocare. E poi mi piacerebbe eguagliare il giapponese Kazuyoshi Miura che ancora gioca a 50 anni e detiene il record di anzianità. Il minuto in Serie A sarebbe la ciliegina sulla torta”.

Sei un ex anche del Frosinone che è in odore di promozione, se dovessero farcela potresti provare anche con loro…
“Sì, ho giocato anche a Frosinone, però se il mio sogno non dovesse realizzarsi con queste squadre ne cercherò anche altre”.

Di appendere le scarpette al chiodo quindi ancora non se ne parla, ma ti piacerebbe un giorno fare l’allenatore?
“Sì assolutamente, sarebbe un sogno fare l’allenatore. Adesso però mi diverto ancora a giocare, poi un domani quando smetterò proverò ad avviare una nuova carriera”.

Per concludere un parere sulla vicenda Joao Pedro, il giocatore rischia almeno un anno di stop per doping. In passato, per tutt’altro motivo, anche tu hai dovuto subire una lunga squalifica. Quanto può essere frustrante un lungo stop per un calciatore e come se ne esce?
“In passato sono stato squalificato a lungo per altri motivi e so cosa si prova. Bisogna avere una grande forza di volontà. Io nonostante la squalifica mi sono allenato per sei mesi come se la domenica dovessi giocare anche se non ho mai giocato. Ho fatto il ritiro estivo come se dovessi iniziare il Campionato anche se non lo avrei potuto iniziare. Ci vuole coraggio, non bisogna mai mollare e aspettare solo che passi il tempo. Spero che Joao Pedro possa provare la sua innocenza, se poi dovesse risultare colpevole è giusto che paghi”.

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