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Ceter: “Il Cagliari è un passo importante per me”

Damir Ceter, nuovo attaccante del Cagliari è stato presentato nel pomeriggio a stampa e ai tifosi, presso la sala stampa della Sardegna Arena.

A fare gli onori di casa il segretario generale Matteo Stagno, il quale ha spiegato l’iter per il tesseramento: “Quando arriva un giocatore extracomunitario serve un visto lavorativo rilasciato dal Governo Italiano ma il visto viene rilasciato in Colombia, perciò Ceter tornerà in Colombia per andare all’ambasciata di Bogotà e ritirare il visto. La Federazione consente di tesserare un extracomunitario solo se in possesso del permesso di soggiorno, esattamente come per tutti i lavoratori. Una volta tornato in Italia col visto, Ceter potrà ritirare il permesso di soggiorno ed essere tesserato. Se i tempi sono giusti ci vorranno 7/10 giorni per tesserarlo“.

Quindi parola al Golia sudamericano: “L’ultima partita l’ho giocata a luglio 2017 con il Santa Fe. Abbiamo pareggiato con una squadra di Bogotà ma non sono riuscito a segnare. Ho saputo dell’interesse del Cagliari a inizio mese e per me è stato un onore, non ho avuto difficoltà ad accettare. Sono un giocatore potente e veloce, non sono un centravanti che rimane fermo in area ma mi piace svariare per tutto il campo. Sono bravo anche nell’uno contro uno. Fisicamente sto bene, mi sto allenando bene per tornare a giocare e da dicembre mi sono allenato regolarmente col mio club in Colombia.

Ho giocato in Nazionale giovanile l’anno scorso in Coppa Sudamericana e ho fatto due partite segnando due gol anche se non siamo passati al secondo turno. Ibarbo? Non lo conosco di persona ma so che qui ha fatto bene e spero di far bene come lui. Il mio idolo è Falcao e per me è un esempio. È una persona che ammiro e in Colombia è un idolo nazionale“.

Damir Ceter si sofferma quindi sull’ex tecnico del Cagliari Gregorio Perez: “È stato il mio allenatore e mi ha parlato molto bene di Cagliari dove lui ha allenato. Se assomiglio più a Falcao o Muriel? Direi Muriel perchè è un giocatore che cerca di creare e costruire partendo da dietro. Da luglio ho attraversato un periodo di recupero sia fisico che mentale. Ho subito la rottura del menisco sinistro e ho cercato di allenarmi con tranquillità per non avere ricadute.

Per me giocare nel Cagliari è un passo importante, devo imparare a conoscere il calcio europeo che è il sogno di tutti i calciatori sudamericani. Per la mia famiglia è un orgoglio che io sia qua. Io il vice Pavoletti? Lui è un attaccante forte nel gioco aereo, spero di imparare molto. Conosco Van der Wiel, Pavoletti e Castán per la fama, spero di ambientarmi in fretta e ricambiare la fiducia“.

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