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Non è solo questione di tattica, di moduli, di numeri: 3-5-2, 3-4-1-2, 4-3-1-2. Cifre che valgono sul campo e sulle quali López ha lavorato dal primo giorno ad Asseminello.

L’ex capitano dei rossoblù sembra aver capovolto il Cagliari di Rastelli, ma non solo sul campo. Il lavoro del tecnico uruguagio si vede anche sul piano psicologico dei giocatori, come evidenzia La Nuova Sardegna. D’altronde a volte basta un’intuizione (il modulo nuovo) e una buona dose di fortuna (il gol di Pavoletti allo scadere contro il Benevento), poi tutto viene da sé. Vincere aiuta a vincere, lo dice anche López: “Siamo in crescita, anche se dobbiamo migliorare sui particolari. Le vittorie aiutano e quella contro l’Udinese è stata importantissima

Il bello però arriva ora: Inter e Samp alla Sardegna Arena, Bologna e Roma in trasferta. Partite complicatissime, da affrontare “una per volta, senza guardare mai oltre la prossima. E – a proposito – quella con l’Inter sarà difficilissima“.

Il Cagliari la affronterà con il solito 3-5-2 targato Diego Luis López che ha permesso di ritrovare Faragò e Padoin, liberi da compiti di marcatura, con il dovere di fare su e giù per il campo ma anche con la possibilità di dare prova della loro migliore qualità: la corsa. Con il primo in particolare è rinata la fase offensiva rossoblù, mentre per quella di interdizione, almeno a Udine, ci ha pensato Cigarini, recuperando una marea di palloni per poi rilanciarli in avanti come solo un regista alla Ciga sa fare.

L’ultima delle novità, l’uomo partita, Joao Pedro: “Joao ho parlato più volte – ha spiegato l’allenatore del Cagliari – e gli ho detto che quando ha la palla tra i piedi di liberare la sua fantasia. Ha i numeri per fare la differenza“. Il suo nuovo ruolo di seconda punta, di cui vi avevamo parlato già settimana scorsa, calza a pennello con la rivoluzione tattica del 3-5-2, che a parte qualche eccezione, non prevede il trequartista per questioni di equilibrio. Ma chi ha la fantasia e l’istinto del gol non può stare fuori e, anzi, deve posizionarsi vicino alla porta avversaria. Testato contro il Verona a partita in corso, Joao Pedro come attaccante è stato riproposto contro l’Udinese. E ha dato i suoi frutti. Ecco perché, come ha dichiarato López “la sua duttilità è un grande vantaggio per noi“.

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