È arrivato tardi in conferenza stampa ieri sera, Giampiero Ventura. È rimasto negli spogliatoi per salutare uno a uno i suoi ragazzi, prima di immolarsi alla San Sebastiano, bersaglio delle ovvie frecciate dei giornalisti. Probabilmente finirà qui la sua avventura con la Nazionale, a meno di clamorosi dietrofront (l’esitazione sembra solo legata a questioni economiche e contrattuali). E in effetti è certo che qualche colpa del fallimento la ha. Chissà se finirà anche la sua carriera, che verrà ingloriosamente ricordata per la notte di ieri sera a San Siro.
Ecco le dichiarazioni del Commissario Tecnico della Nazionale.
“Delle decisioni prima ne parlo e poi lo comunico, qualsiasi essa sia. Non mi sono ancora dimesso, prima parlo con il presidente. L’allenatore, quando ottiene un risultato, meritato o immeritato che sia, conta relativamente. Quando non lo fa la colpa invece è proprio dell’allenatore. Dal punto di vista sportivo è un risultato pesantissimo. Ma sono nel calcio da tanti anni e lo so accettare“.
“La partita di oggi ha confermato la voglia dei ragazzi. Sono orgoglioso di aver fatto parte del gruppo azzurro. Lo stadio è stato eccezionale. Dispiace per chi ha abbandonato: Buffon, De Rossi, Barzagli; doveva essere il loro mondiale, oltre che il mio e degli altri ragazzi ovviamente. La mia colpa maggiore? Aver perso lo spareggio“.
“Chiedo scusa agli italiani. Scusa per il risultato, non per l’impegno o la volontà“.