Quella di domenica sarà la quarta partita di Lòpez alla guida dei rossoblù. E, a meno di ulteriori novità, il tecnico di Montevideo schiererà la quarta difesa diversa, come riporta oggi L’Unione Sarda.
Il primo cambio rispetto al passato, quello radicale, è stato nell’esordio contro la Lazio. Dopo i depistaggi in conferenza – “le cose si devono provare in allenamento, non inventare sul campo” – l’allenatore del Cagliari ha messo in cantina la difesa a 4 e rispolverato il 3-5-2. All’Olimpico Romagna, Andreolli e Pisacane, con Dessena e Padoin sugli esterni, non brillarono per qualità e intensità, ma l’avversario non era dei più semplici. Le cose sono migliorate già nel match casalingo con il Benevento: contro i sanniti ancora difesa a 3, ma spazio alla novità Ceppitelli al centro, con Romagna e Pisacane (infortunato e poi sostituito da Capuano) rispettivamente sul centrodestra e centrosinistra, e con Faragò e Miangue sulle corsie laterali come ulteriori novità. Contro il Torino, terza partita e terza difesa: Romagna, Andreolli, Capuano, più Faragò e Padoin esterni.
Ora, dopo la terza partita di rodaggio, contro il Verona è arrivato il momento delle scelte, quelle un po’ più definitive. Romagna sul centrodestra finora è stata la sorpresa dei rossoblù a livello di prestazione e sia Lòpez (tre su tre con l’uruguaiano) sia la critica lo ritengono inamovibile. Sul centrosinistra, con Pisacane ancora fuori per una o due settimane, spazio a Marco Capuano, che non ha demeritato quando è sceso in campo, a parte qualche amnesia contro il Torino.
La novità allora potrebbe essere al centro. Fuori Andreolli e dentro Ceppitelli. Il primo doveva essere il sostituto di Bruno Alves, ma l’ex Inter ha dimostrato in rossoblù che una carriera sulle grandi panchine d’Italia e d’Europa (oltre ai nerazzurri, Roma e Siviglia) e poche esperienze da titolare, spesso tribolate dagli infortuni, non garantiscono necessariamente una buona continuità di rendimento e l’esperienza necessaria per guidare una difesa. Ceppitelli invece sta provando a riprendersi ciò per cui arrivò a Cagliari dal Bari, ormai tre anni fa: i gradi da titolare, teoricamente, sono suoi sin dal 2014 ma, con Zeman in panchina, soffrì maledettamente le difficoltà di un gioco spregiudicato e di un lavoro difensivo disumano. Andò meglio in B: 26 presenze, 1 gol e buone prestazioni. Ora, nonostante gli infortuni che sembrano fermarlo proprio quando è in ripresa, prova a ritrovare la titolarità e la guida del reparto arretrato da centrale nella difesa a tre.