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ESCLUSIVA – Nicolò Napoli: “Affrettato il passaggio alla difesa a tre”

In vista della sfida contro il Benevento abbiamo sentito in esclusiva un grande doppio ex: Nicolò Napoli. Cresciuto nel Messina, ha poi vestito le maglie di Cavese e Benevento tra il 1983 e il 1984: “A Benevento ho fatto otto mesi splendidi, sono arrivato dalla Cavese che era in Serie D e ho fatto un campionato strepitoso. Sono arrivato a settembre con la squadra penultima in classifica, poi siamo arrivati quarti e abbiamo raggiunto la Coppa Italia con allenatore Liguori. Ho un legame affettivo con i tifosi davvero eccezionale”.

Torna in Sicilia, dove sempre con i messinesi si afferma sino ad attirare le attenzioni della Juventus. In bianconero vive quattro anni conditi dalle vittorie di una Coppa Italia e una Coppa Uefa, poi il passaggio al Cagliari nel 1991 dove diventa un cardine della formazione rossoblù per cinque stagioni. Mai dimenticato dai tifosi sardi e ancora legatissimo all’Isola, Nicolò ci racconta le sue impressioni sul nuovo allenatore, sulla sfida contro il Benevento e sui suoi progetti in Romania:

A proposito della sfida tra Cagliari e Benevento, come vedi le due squadre al momento e chi è la favorita?
“Sicuramente è un momento di difficoltà per entrambe, hanno cambiato allenatore per cui sarà una partita molto difficile, però il Cagliari gioca in casa e credo possa vincere questa partita”.

Cambiare allenatore era la scelta giusta per entrambe?
“Poteva essere cambiato anche prima l’allenatore, da parte di tutt’e due le squadre. C’è stata la pausa per le Nazionali e i nuovi allenatori avrebbero potuto avere più giornate a disposizione per conoscere le squadre e cercare di dare un’impronta alla squadra. Adesso invece hanno avuto pochissimo tempo, specialmente il Benevento che ha cambiato ieri. Però questo è un mio parere personale, poi decidono le società”.

Poco tempo a disposizione ma Lòpez è già passato dalla difesa a quattro a quella a tre, scelta affrettata?
“Ogni allenatore ha le proprie idee e cerca di metterle in pratica, a parer mio può essere un errore averlo fatto dalla prima partita, specialmente in un campo difficile come a Roma contro la Lazio, ha avuto pochi giorni per disporre il gioco a tre con un Cagliari che è sempre stato abituato a giocare a quattro. L’allenatore vuole infondere le proprie idee ai calciatori e portare avanti il suo progetto, poi purtroppo la partita è andata com’è andata”.

Questo modulo può aver evidenziato alcune lacune in difesa?
“Le lacune della difesa ci sono sempre state. Io seguo da lontano e quando sono stato a Cagliari, specialmente l’anno scorso, sono stato a vedere tre o quattro partite e ci sono dei limiti difensivi evidenti. Non solo per quanto riguarda i difensori ma anche per quanto riguarda i centrocampisti, contano anche loro quando si difende. Poi ognuno adatta il modulo in base ai giocatori che ha e da dentro valuta meglio la situazione, ma dato che Lòpez ha avuto pochi giorni di tempo secondo me è stato troppo veloce a mettere una formazione a tre in difesa. Naturalmente è solo un mio parere personale”.

Cosa fa oggi Nicolò Napoli?
“Adesso sono in Romania, faccio il direttore tecnico di una squadra che prima era in Serie A e ora sta in un altro campionato. Sto lì e do una mano perché è stata una mia squadra e ho disputato quattro campionati e tante presenze con l’F.C. Universitatea Craiova. Si era iscritta direttamente in Serie B nel 2014, ma abusivamente: quindi questa squadra che prima era in Serie A è stata riammessa in Serie D (Lega IV rumena ndr) mentre l’altra Craiova di Devis Mangia milita in Serie A. Adesso abbiamo giocato undici partite conquistando undici vittorie. Insomma, in massimo tre anni speriamo di arrivare in Serie A pure noi”.

Futuro in Italia?
“Sì mi piacerebbe, però ci sono situazioni strane che ho avvertito, ad esempio ci sono squadre di Serie C che mi hanno chiesto di andare ad allenare in caso avessi avuto lo sponsor… Insomma, ci sono tante situazioni indicative che in Italia non ci si muove tanto bene”.

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