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I 5 motivi per non esonerare Rastelli

Rastelli

CalcioCasteddu.it vi propone un doppio approfondimento sulle motivazioni che spingerebbero all’esonero o alla conferma di Rastelli, sempre più sulla graticola dopo il passo falso casalingo contro il Genoa,

Ecco i 5 motivi per i quali la società non dovrebbe esonerare Massimo Rastelli:

1. La conoscenza di ambiente e giocatori. Nei due anni alla guida del Cagliari Rastelli ha acquisito grande fiducia, come uomo e come tecnico, da tanti giocatori e da gran parte della società, specie ai vertici. Pisacane, Joao Pedro, Capuano, Padoin e non solo, sono giocatori molto vicini al tecnico campano, che, grazie al suo essere un allenatore aziendalista, gode di stima anche da parte del Presidente Tommaso Giulini, del dg Passetti e del vice Presidente Filucchi. La conoscenza delle trame societarie e del carattere dei giocatori, maturata durante la propria permanenza, potrebbero essere fondamentali per Rastelli al fine di uscire da questo momento difficile.

2. Crescita dei singoli: molti rossoblù, Barella, Pisacane, Joao Pedro in primis, sono calciatori migliorati tantissimo nel corso degli ultimi due anni. Il primo in questa stagione ha raggiunto anche la titolarità in Serie A e la convocazione della Nazionale, mentre per il brasiliano e l’ex Avellino (portato nell’isola proprio da Rastelli) la maturazione è stata più graduale, con grandi prestazioni in B e un buon campionato di A, accompagnate da una definizione sempre più chiara del ruolo in campo. Potrebbe essere la dimostrazione del fatto che quando il materiale c’è, Rastelli sa come lavorarci.

3. Raggiungimento risultati. Tutto si può dire, ma non che Rastelli non raggiunga i risultati. Promozione e primo posto in Serie B nella stagione d’esordio al Cagliari; salvezza e undicesimo posto nella prima in A, a un punto dal decimo posto, obiettivo dichiarato dalla società. Tra periodi bui e vittorie convincenti, il Cagliari di Rastelli è sempre riuscito nello scopo prefissatosi a inizio stagione. Potrebbe essere così anche questa volta. E quello che i rossoblù stanno affrontando sarebbe solo una crisi di risultati passeggera, pronta a chiudersi alla prima vittoria.

4.Sostituti non all’altezza. Mettiamo il caso che l’esonero divenisse realtà. Chi diverrebbe il nuovo allenatore del Cagliari? Secondo i nomi fatti fin ora in pole ci sarebbe Iachini, che dopo i numerosi tira e molla con il Palermo e l’avventura deludente con l’Udinese dovrebbe rilanciarsi a Cagliari. E, vista la situazione, sembrano azzardate anche le piste Zenga, Oddo e Guidolin: nonostante si tratti di allenatori talentuosi, se si guardassero solamente gli ultimi risultati ottenuti in carriera sembra difficile che qualcuno di loro possa risollevare la situazione difficile dei rossoblù, specie per i primi due, non certo allenatori navigati. Reja e Ballardini, in ultimo, sono nomi ormai da troppo tempo fuori dal giro della Serie A, e potrebbero avere difficoltà a reinserirsi in un contesto così complicato ma allo stesso tempo esigente quale la piazza di Cagliari.

5. Capro espiatorio. La situazione è difficile, e questo è chiaro a tutti. Tra le più complicate dell’era Rastelli. Ma se la responsabilità non fosse solo del tecnico di Torre del Greco? Un mercato che non convince del tutto, prestazioni dei singoli spesso troppo altalenanti o del tutto deludenti, assenza di carisma in campo e condizione fisica che non convince. E se i problemi del Cagliari non si esaurissero con il cambio dell’allenatore?

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