Bolognese doc, ma con un angolo di Cagliari nel cuore: Ivan Zazzaroni da sempre è fortemente legato ai colori rossoblù (anche quelli sardi), tanto da farsi paladino dei tifosi all’epoca dello stadio Is Arenas e dell’esilio a Trieste.
Il giornalista sportivo del gruppo Corriere dello Sport e opinionista Rai e Radio Deejay ha raccontato in esclusiva alla redazione di CalcioCasteddu.it cosa ne pensa del momento difficile della squadra, ma anche della Sardegna e del talento rossoblù che tanto apprezza: Nicolò Barella.
Il Cagliari nelle prime sei partite ha avuto un andamento molto altalenante: due sconfitte, due vittorie e poi due nuove debacle in casa, contro le dirette concorrenti Sassuolo e Chievo. Tanto che ora già si parla di crisi e di esonero. Secondo lei come si spiega questo momento di difficoltà? Quali sono le cause e quali le possibili soluzioni a questa “crisi”?
“Sei punti nelle prime sei partite e ha già affrontato Juve e Milan – a San Siro non meritava di perdere. Questo Cagliari vale forse un paio di punti in più, ma cambierebbero poco. Rastelli è un tecnico di garanzia, un aziendalista, e sa lavorare. Quale può essere l’obiettivo del Cagliari? Per me un posto tra le prime dieci e qualche bella soddisfazione in casa per la sua gente. Attendo il rientro di Pavoletti e mi godo Joao Pedro, Sau e Barella“.
Ecco, a proposito. Nell’inizio complicato della stagione c’è un talento che sta sbocciando: Barella sta garantendo ottime prestazioni con continuità, e ora ha trovato anche il primo gol in Serie A. Lei poche settimane fa ne ha pronosticato l’esordio in Nazionale entro due anni e pochi giorni prima anche il CT Ventura lo aveva definito il futuro dell’Italia. Qualcuno lo paragona pure a Nainggolan… Si tratta di un futuro campione?
“Non so se sarà un campione, so però che ha tutto per diventare un titolare della Nazionale. Ora deve gestire la fase dei complimenti: ma è sardo, mi fido“.
Da sempre Zazzaroni è molto interessato alla questione stadio a Cagliari, seguita sin dal 2012, all’epoca di Cellino e Is Arenas. Ora la strada sembra spianata: c’è la Sardegna Arena e c’è il progetto per il nuovo stadio al posto del vecchio Sant’Elia. Ha già visto la Sardegna Arena?
“L’ho vista solo in foto. È uno stadio provvisorio, l’obiettivo di Giulini deve essere e sarà una casa definitiva. Temo le lentezze del Paese. Cellino fece da apripista, purtroppo spinse troppo. E pestò un sacco di piedi. Alla Cellino“.