Hanno fatto discutere le scelte di formazione di Massimo Rastelli: rispetto alle attese fuori Joao Pedro e Sau, dentro Faragò e Cop, con annesso cambio di modulo da 4-3-1-2 (usato in tutto il precampionato) a 4-4-2.
Certamente tenere fuori due tra i talenti più cristallini della rosa, come il 10 brasiliano e il bomber di Tonara ha fatto storcere il naso a molti tifosi e addetti ai lavori, ma in sala stampa Rastelli ha spiegato il perché di queste scelte: in attacco Cop per il fisico e per far salire la squadra, Farias per la rapidità e per attaccare gli spazi; a centrocampo Ionita e Faragò per avere giocatori di gamba che offrano quantità in fase sia di possesso che di non possesso.
Eppure rimane il fatto che si tratti di scelte ardue, specie alla prima di campionato, specie contro la Juventus, specie se Faragò non ha convinto nelle uscite estive sia da centrocampista (dove è stato schierato nel primo tempo) sia da terzino destro (nella ripresa, dopo l’uscita di Padoin) e Cop, che pure si è procurato il rigore poi sbagliato da Farias, è stato quello con meno minutaggio in estate nel reparto d’attacco. Ciò che sarebbe stato con Joao Pedro e Sau è impossibile da sapere: forse (anzi, probabilmente) il Cagliari avrebbe perso comunque la partita. Troppo diversa la qualità della Juve negli interpreti. Eppure…