Agostino Tibaudi, classe 1965, un passato in Italia tra Milan, Torino, Sampdoria e Parma. Qualche avventura all’estero, Chelsea e Russia (al Krilya Sovetov). E uno stretto rapporto professionale, unito a una grande amicizia, con Antonio Cassano.
È lui il coordinatore dei preparatori, uno dei direttori dello staff tecnico messo a disposizione dalla società a mister Rastelli per la prossima stagione. Tibaudi, ai microfoni dell’ufficio stampa rossoblù, fissa gli obbiettivi per questa stagione: “Le aspettative della società sono alte e chiaramente il nostro impegno lo è altrettanto. I risultati dipenderanno da una serie di fattori che speriamo di gestire al meglio, in modo da raggiungere gli obbiettivi che la società si è posta strutturando in questo modo lo staff tecnico“.
Poi la presentazione del sistema di lavoro: “Il mio metodo? Non esiste, è il nostro metodo. Tutto viene condiviso tra tutti i collaboratori, in modo da far prendere al mister le decisioni più appropriate. Nel nostro metodo appunto convivono tanti pensieri, filosofie e principi diversi che dobbiamo integrare e sintetizzare al meglio nel proporli ogni giorno alla squadra. Questo è il nostro obbiettivo quotidiano. Lavorare non per noi, ma per i giocatori“.
Sui nuovi strumenti tecnologici usati dallo staff: “Possiamo misurare tutto ciò che succede sul campo. Poi dai numeri dobbiamo trarre le informazioni utili e scartare quelle superflue, per prendere le decisioni giuste in allenamento e in partita“.
Sull’utilizzo della palla e la suddivisione del lavoro tecnico, tattico e atletico: “Il pallone è sempre la parte predominante nell’allenamento naturalmente. E anche quando non c’è la palla tutto viene fatto in funzione delle situazioni in cui è presente“.