La partita era praticamente vinta, è vero. Tre punti vitali sfuggiti per pura ingenuità, quando anzichè far girare il pallone a terra e perdere tempo in qualsiasi modo si è preferito lanciare il pallone in avanti, a casaccio purchè lontano dalla porta rossoblù. Normale che ci sia rammarico per aver visto sfumare così una vittoria che sembrava già messa in tasca. Legittimo essere arrabbiati per non aver portato a casa un grande successo da dedicare ad “Asto” proprio in una domenica vissuta nel suo ricordo.
Eppure prima della gara sarebbe stato difficile non mettere la firma per un pareggio. Alla Sardegna Arena c’era la Lazio di un certo Ciro Immobile, una squadra in piena lotta per la zona Champions, semifinalista di Coppa Italia e ancora in corsa per l’Europa League. Una rosa di livello superiore, costruita per traguardi importanti e allenata dal tecnico rivelazione degli ultimi due Campionati. Non certo una diretta concorrente dei rossoblù.
Ecco perchè è importante ingoiare il rospo di quel gol all’ultimo secondo e andare avanti con la consapevolezza di aver fatto una gara al di sopra delle aspettative. La classifica adesso fa paura, la coda si è improvvisamente svegliata e la lotta salvezza in questo momento coinvolge sei squadre racchiuse in quattro punti. Verona e Crotone hanno vinto le gare della vita, Spal e Sassuolo non perdono terreno, il Chievo in crisi è riuscito a strappare tre punti proprio al Cagliari due settimane fa e il Benevento non è più una squadra materasso come nel girone d’andata.
La partita di oggi deve dare la consapevolezza ai sardi di avere una qualità maggiore rispetto alle dirette concorrenti e il gol subito al 95′ non deve essere motivo di sconforto o paranoia motivata dal fato malevolo. Alla luce di questa classifica è più importante il punto guadagnato dei due persi.
