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Il Cagliari non onora Riva: perde in casa col Torino e si complica tutto da solo

A tratti si è vista la differenza in campo tra le due squadre, anche per la settimana difficile trascorsa dai rossoblù

Un ko pesante in una settimana pesante per la morte del mito: Gigi Riva. La sconfitta interna del Cagliari col Torino, impostosi ieri sera 2-1 alla Unipol Domus (nell’anticipo del ventiduesimo turno della Serie A) può essere sintetizzata così. Prima del match un dolore dagli spalti composto dei tifosi rossoblù per il suo immenso campione. Dalla Curva Nord primi 11 minuti di silenzio, poi striscioni scoperti e l’applauso di tutto lo stadio con grande commozione e lacrime.

LA GARA. Nel 4-3-2-1 iniziale, che si oppone alla fisicità dei granata, Jankto e Nández agiscono sulla trequarti, in appoggio a Petagna unica punta. Sulemana, per uno scontro fortuito con Linetty accusa il colpo e deve uscire per far posto a Prati dopo appena 8’ di contesa. Per lui distorsione alla caviglia. Si gioca in una serata logicamente particolare, dove praticamente non accade nulla di rilevante fino al 23’ quando (sulla grande percussione dell’ex Bellanova) la palla giunge a Zapata, il quale col destro anticipa Wieteska e mette la sfera in rete. La reazione rossoblù c’è ma verso la porta c’è qualche confusione di troppo, ma il pubblico apprezza e fa sentire il proprio incitamento. Scuffet nega il raddoppio ospite con un grande intervento su Sanabria. La differenza evidente è data dal fatto che il Torino (non ha giocato una settimana fa contro l’Inter, che lunedì ha vinto in Arabia Saudita la Supercoppa Italiana) ha avuto tutto il tempo per preparare la partita, mentre il Cagliari ha vissuto giorni molto complicati.

Tuttavia Linetty sulla linea devia la sfera destinata in rete da Jankto, a Milinkovic Savic battuto. Poco dopo il portiere dice ancora no all’ex Sampdoria. I rossoblù hanno alzato con decisione il baricentro e gli effetti si vedono. In difesa le difficoltà di Hatzidiakos e Wieteska si notano e sul polacco ci pensa Scuffet a evitare l’autorete. Ma nulla può sulla segnatura di Ricci, che permette ai suoi di andare al riposo sul 2-0.

LA RIMONTA NON SI COMPIE. Al rientro in campo si passa al 4-3-1-2 per gli inserimenti in avanti di Viola e Pavoletti al posto di Hatzidiakos e Jankto. Squadra spaccata in due, che si espone alle ripartenze granata alla ricerca del tris di reti. La spinta sugli spalti a Makoumbou e compagni non manca, ma serve quella dell’undici isolano con un guizzo vincente che riapra la sfida, come già avvenuto in altre gare; su tutte quelle con Frosinone e Sassuolo. Le occasioni ci sono, ma la porta appare stregata per il Cagliari, anche perché calciate col piede sbagliato verso il portiere ospite, Piede che Scuffet utilizza ancora per salvare un altra marcatura Toro a metà ripresa.

Lo sforzo dei padroni di casa non porta al gol che riaprirebbe tutto. Ranieri, non contento, scuote la testa e fa entrare gli ultimi due cambi a sua disposizione: Ecco Augello per Azzi e soprattutto Lapadula per Nández. Il gran gol di Viola (tiro a giro mancino) però riaccende le speranze. Torino in affanno per la pressione della squadra isolana. Che ora, per l’impegno profuso, meriterebbe il pareggio. Che nel tempo restante (compresi 5’ di recupero) per non arriva. Pellegri segna, ma è in fuorigioco. Finisce dunque 2-1 ed un brutto ko, pur con varie attenuanti per il Cagliari.

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