Giovanni, come hai visto il Cagliari in questo primo scorcio di stagione, segnato da numerose difficoltà?
“Ciò che ho visto del Cagliari in questa stagione mi fa pensare che la squadra stia pagando lo scotto del passaggio dalla B alla A: la differenza di qualità si sente, per questo esistono le categorie e inquadrano il valore dei calciatori. La rosa rossoblù ha diversi giovani alle prime esperienze. Mi sembra di rivedere il mio arrivo a Cagliari, quando Cellino acquistò diversi giocatori provenienti dalla cadetteria: inserire 2-3 elementi è un conto, quando cominciano a crescere di numero diventa più complesso“.
La carica d’entusiasmo, in questo momento, si è un po’ affievolita. Quanto può incidere la presenza di Claudio Ranieri per risalire la china?
“L’aspetto legato all’entusiasmo ora è praticamente azzerato, così come il morale. La classifica è questa, però è ancora prestissimo per qualsiasi tipo di discorso. Sono convinto che intanto si parta da un signor allenatore. Quando Ranieri ha accettato la panchina del Cagliari ho detto ‘è matto’: solo lui sarebbe stato in grado di calmare le acque e rimettere le cose a posto. Oggi parliamo di un discorso differente. La Serie A non ti aspetta e mi auguro che contro la Roma si possa iniziare a ottenere una scossa“.
Secondo la tua esperienza da calciatore e nella piazza rossoblù, cosa intravvedi all’orizzonte per il Cagliari a poche ore dalla gara contro la Roma?
“La vittoria e quindi i risultati restituiscono autostima, è un fattore indubbio. La gara contro i giallorossi vede la vigilia agitata dalle voci su un possibile esonero di Mourinho e la squadra non sta vivendo un periodo molto buono. Però la Roma ha dei giocatori di spessore e merita di stare tra le prime 6: il Cagliari sarà assillato dalla responsabilità di dover comunque portare punti a casa. Anche un pareggio, però, non sarebbe certo da buttare via. La mia esperienza da calciatore raccomanda che troppa pressione porta inevitabilmente a errori, a tensioni che bisogna essere capaci di maneggiare. E per una neopromossa con giocatori inesperti non è semplice. Sono ottimista: il campionato, ad ogni modo, non finirebbe certo domani e sostengo che la guida tecnica targata Ranieri sia la migliore possibile. Poi, a gennaio, sarà comunque necessario rimettere mano alla rosa. I migliori auguri alla squadra“.
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Giovanni Battista Scugugia è nato a Olbia il 7 ottobre 1970. Difensore, ha giocato nel Cagliari dal 1996 al 1998 conquistando una promozione in Serie A e disputando 22 gare in rossoblù. Oggi vive nella sua città natale e lavora con l’Academy dell’Olbia, come collaboratore tecnico per la fase difensiva.